La Chiesa d'Inghilterra - confessione cristiana di riferimento nella storia del Regno Unito, guidata nominalmente dal monarca in carica - ha diffuso una dichiarazione formale di scuse indirizzata alla comunità LGBTQ in cui fa ammenda per gli atteggiamenti di esclusione praticati storicamente nei confronti degli omosessuali e definisce "vergognose" le pagine di omofobia del passato. La dichiarazione, analoga al pentimento formulato di recente sul tema delle complicità con schiavismo praticato ai tempi dell'Impero Britannico, è contenuta in un documento dal titolo 'Vivere nell'Amore e nella Fede', pubblicato oggi sul sito ufficiale della Church of England dopo 5 anni di riflessione pastorale ad hoc sul tema dell'omosessualità.
Documento in cui si conferma il no ai matrimoni gay in chiesa - come annunciato due giorni fa dall'assemblea dei vescovi anglicani in vista del sinodo generale destinato a mettere per ora un punto sulla questione il mese prossimo - ma non senza un'apertura sul via libera a cerimonie di "benedizione" dell'unione fra persone dello stesso sesso. E soprattutto non senza la denuncia dell'omofobia. "Vogliamo scusarci - vi si legge - per i modi in cui la Chiesa d'Inghilterra ha trattato le persone Lgbtq+". "Siamo profondamente dispiaciuti - prosegue il testo rivolgendosi direttamente agli omosessuali - per i tempi in cui voi siete stati rifiutati o esclusi assieme a coloro che amate". Poi la frase più forte di condanna delle risposte "ostili e omofobiche" date in passato dalla Chiesa: risposte definite "vergognose" e per le quali oggi "noi ci pentiamo", sottolineano i vertici della gerarchia anglicana.