“Sono fiducioso per l’esito di questo processo; ancora tutto è possibile. Certo, l’accusa ha chiesto addirittura una condanna per omicidio volontario, ma so di essere innocente e voglio tornare a San Marino a testa alta”. Sono parole dello stesso Gianfranco Ercolani, contattato telefonicamente. Dopo due udienze fiume – durante le quali è stato sentito lo stesso Ercolani e 30 testimoni -, il processo è ora formalmente concluso e i Giudici si sono riuniti in Camera di Consiglio. La sentenza potrebbe essere emessa entro breve tempo anche se il termine massimo per la pubblicazione è di 60 giorni. “Non resta che aspettare, siamo nelle mani di Dio – dice il fratello di Gianfranco, Massimo, volato a Cuba nei giorni scorsi – l’atteggiamento dell’accusa è stato molto aggressivo – afferma -, ma crediamo nel buon lavoro dei nostri legali. Siamo ottimisti - conclude – ma non dimentichiamoci dove si sta celebrando questo processo”. La difesa di Ercolani ha chiesto l’assoluzione piena o – in seconda istanza – la condanna per omissione di soccorso. In questo secondo caso l’eventuale pena detentiva sarebbe da considerarsi già scontata da Ercolani durante la lunga carcerazione preventiva patita dal sammarinese nel periodo seguente la morte per overdose della giovane cubana.
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