La Cina ha bloccato da febbraio il rinnovo e il rilascio dei visti di lavoro riservati ai cittadini nordcoreani, in una mossa che avrebbe i caratteri "punitivi" in risposta al terzo test nucleare. Lo riferisce la tv sudcoreana Ytn, ricordando che a inizio 2012 fu siglato tra i due Paesi un accordo per la fornitura di manodopera "a basso costo", pari a un totale massimo di 100.000 lavoratori, in cambio della "ricercatissima valuta estera" nelle casse del regime comunista. Attualmente, circa 30.000 nordcoreani sarebbero impegnati in Cina nelle fabbriche e negli impianti produttivi a ridosso della frontiera. Se lo stop ai visti dovesse perdurare, Pyongyang accuserebbe ingenti perdite, dato che ogni lavoratore percepisce circa 2-300 dollari al mese riscossi direttamente dallo Stato.
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