Andrea Severi, il senzatetto di Rimini, dato alle fiamme da quattro giovani alla Colonnella circa tre mesi fa, dal letto del Centro Grandi Ustionati di Padova dove è ancora ricoverato, ricorda il grave episodio di cui è stato vittima. Episodio simile a quello dell’immigrato indiano dato alle fiamme a Roma alcuni giorni fa. Gli psichiatri stanno cercando di convincere Severi a sottoporsi a trapianti di pelle.
“Noi siamo gente buona” afferma il clochard che aggiunge “quello che è successo mi ha proprio rovinato”.
Il senzatetto non fa nessun riferimento diretto ai suoi aggressori. Tre di loro sono usciti dal carcere e dal 29 gennaio lavorano nella comunità Papa Giovanni XXIII. Resta in carcere invece Alessandro Bruschi, ritenuto la mente e l’esecutore materiale del gravo atto. Il comune di Rimini si è costituito parte civile nel processo contro i quattro ragazzi che si giustificarono dicendo di aver fatto una bravata, senza alcuna matrice politica razzista.
“Noi siamo gente buona” afferma il clochard che aggiunge “quello che è successo mi ha proprio rovinato”.
Il senzatetto non fa nessun riferimento diretto ai suoi aggressori. Tre di loro sono usciti dal carcere e dal 29 gennaio lavorano nella comunità Papa Giovanni XXIII. Resta in carcere invece Alessandro Bruschi, ritenuto la mente e l’esecutore materiale del gravo atto. Il comune di Rimini si è costituito parte civile nel processo contro i quattro ragazzi che si giustificarono dicendo di aver fatto una bravata, senza alcuna matrice politica razzista.
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