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Come verrà impiegato il debito pubblico? Lo chiede la Csdl che, intanto, fa i conti degli interessi

Amaro in bocca sui grandi debitori delle banche e dello Stato

di Monica Fabbri
24 giu 2021

Nessuna notizia – accusa Giuliano Tamagnini – dei 340 milioni di titoli di debito pubblico e dei 150 di prestito ponte che andranno restituiti a fine anno. Circa 150 milioni – fa i conti la Csdl – sono stati utilizzati per Carisp e Banca Centrale, fino ad un massimo di 18 milioni serviranno ai ristori, “di tutto il resto – attacca il sindacato - ignoriamo la destinazione”.

“E le risorse per gli investimenti?” Un grande punto interrogativo, per il sindacato, mentre si parla di un bilancio 2020 con un disavanzo di 95 milioni e di 70 previsti nel 2021. Ma quanto ci costa il debito? Numeri alla mano, Enzo Merlini elenca gli interessi che San Marino dovrà versare: 8 milioni all'anno per il titolo irredimibile di Carisp; 4 milioni e mezzo per il prestito ponte più 1 e mezzo di costi di intermediazione; 11 milioni per il piazzamento dei titoli e circa 3 di intermediazione. Insomma, quest'anno – fa notare – dovremo sborsare “circa 28 milioni”.

Resta l'amaro in bocca sui grandi debitori delle banche e dello Stato: “219 i milioni di crediti non ancora riscossi”. E riguardo ai dissesti, “il paese – dice Tamagnini - ha diritto di conoscere chi li ha causati”. Alfredo Zonzini definisce “intollerabile il silenzio sul nome dei responsabili”, che teme possano beneficiare delle risorse, “sarebbe – afferma - un colpo basso”. Torna l'accusa ad una mancata condivisione sui progetti per il paese, “sempre che ci siano”, commenta Antonio Bacciocchi.

C'è una ripresa “indipendente dalle politiche attive pubbliche” dice Tamagnini, e l'attenzione si sposta sul manifatturiero, “spina dorsale del sistema produttivo e che più di altri – afferma Davide Siliquini - ha retto l'urto”. Gli investimenti, per la Csdl, andrebbero fatti in questo settore, che negli anni ha prodotto il maggior numero di occupati e che incide in maniera importante sulle entrate fiscali. “Che almeno si partisse da qui”, invita Merlini. Luglio è il mese del documento di programmazione economico finanziaria e il sindacato è stato convocato lunedì dal Governo proprio sull'assestamento di bilancio.





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