Parlare di “tesoretto” - per San Marino - è forse riduttivo, viste le cifre in questione e le dimensioni ridotte del Paese. Il dato è pressoché sconosciuto – poiché nascosto nei meandri del Bilancio pubblico -; ma quanto incassato ogni anno dallo Stato, in confische, si avvicina all'equivalente di una patrimoniale. Da qui una considerazione: la lotta al fenomeno del riciclaggio – oltre ad essere meritevole, da un punto di vista etico -, porta anche consistenti benefici economici alla collettività. I numeri parlano chiaro. Nel 2016, al Capitolo 412 del Bilancio – quello riguardante le confische di “beni, fondi e valori” - confluirono 8.680.000 euro; quasi invariata, la cifra, l'anno successivo: circa 8 milioni e mezzo di euro. L'assestato 2018 parla di oltre 1.800.000 euro; importo certo a settembre, ma la cifra sarebbe destinata ad aumentare con la definizione del consuntivo 2018. Denaro, sottolinea il Segretario di Stato Eva Guidi, immediatamente disponibile per l'Erario. Importante, al riguardo, la Legge numero 100 del 2013, che abrogò il privilegio dell'”autoriciclaggio” ed introdusse la cosiddetta confisca per equivalente, che consente di “aggredire” con particolare incisività i beni del condannato. Una volta che la sentenza passa in giudicato è il Magistrato delle Esecuzioni che procede ai prelevamenti; poi il trasferimento allo Stato. Qualora, invece, le disponibilità siano in Italia è necessaria la procedura rogatoriale, regolata da precisi accordi con Roma. Nei processi per riciclaggio, inoltre, è prassi consolidata del Tribunale sammarinese di attribuire all'imputato l'”onere della prova” della liceità della provenienza del denaro. Tutto ciò rende particolarmente efficace l'azione della Magistratura, che è comunque di sistema. Decisiva, infatti, l'attività dell'AIF – una sorta di organismo-poliziotto in materia -; così come la vigilanza e il controllo di Banca Centrale; la cui Tesoreria è tra l'altro il terminale ultimo delle entrate dello Stato. Soddisfatto il Presidente di BCSM. “Faccio i complimenti alla Struttura – afferma Catia Tomasetti – per questi risultati. Si tratta di un altro esempio del lavoro che – pur non apparendo all'esterno – viene svolto quotidianamente, egregiamente ed in silenzio, da Banca centrale, per il bene di tutti”. La confisca è obbligatoria per una determinata serie di reati; ma sono spesso i procedimenti per riciclaggio, a pesare maggiormente. Lo dimostra anche il recente processo all'imprenditore vitivinicolo ravennate Vincenzo Secondo Melandri, conclusosi con una sostanziosa condanna, e la confisca di una polizza vita – precedentemente sequestrata – di 6 milioni e 800.000 euro. Denaro che potrebbe dunque confluire nell'apposito capitolo del Bilancio 2019.
Nel servizio l'intervista a Eva Guidi, Segretario di Stato alle Finanze
Nel servizio l'intervista a Eva Guidi, Segretario di Stato alle Finanze
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