Un rapporto diffuso alcuni mesi fa da Caritas fa riflettere: nel 2017 si erano registrati – nel Mondo – 378 conflitti, tra guerre, crisi – anche violente – e semplici dispute. 20, invece, i conflitti classificati “ad elevata intensità”: nella maggior parte dei casi ignoti all'opinione pubblica occidentale, nonostante l'enorme numero di vittime. “Blackout informativo” particolarmente evidente in Africa, dove in diversi Paesi la guerra – alimentata da povertà, appetiti neocoloniali, tensioni interetniche e presenze jihadiste – ha assunto caratteri endemici. Altre volte conflitti, inizialmente seguiti in modo massiccio, sono progressivamente scomparsi dai “radar” del mainstream: è il caso dell'Afghanistan e dell'Ucraina. A Fulvio Scaglione, già vicedirettore di “Famiglia Cristiana”, abbiamo chiesto il motivo di questa sorta di “doppio standard” mediatico. Un caso paradigmatico è quello dello Yemen; con un conflitto che ha provocato decine di migliaia di vittime civili, e dove si sta consumando quella che è considerata la tragedia umanitaria peggiore degli ultimi 30 anni.
Nel servizio l'intervista al giornalista Fulvio Scaglione