Organizzato dal Dipartimento al territorio in collaborazione con l’Aipin, l’Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica, il corso ha permesso di fornire nuove competenze tecniche ai capisquadra e ai direttori lavori dell’Azienda di produzione e dell’Ufficio gestione risorse ambientali e agricole. Un’esperienza formativa fatta anche di sperimentazioni dirette sul campo in cantieri didattici nel bacino calanchivo di Fosso del Re ad Acquaviva e lungo il torrente San Marino. Non solo teoria dunque, ma interventi concreti per imparare a padroneggiare fin da subito le tecniche dell’ingegneria naturalistica. Si tratta di opere di consolidamento e di stabilizzazione fatte con il solo utilizzo di legname e piante. Solo materiali naturali per interventi di ricostruzione e di risanamento di aree danneggiate da eventi naturali, come frane e alluvioni, o dalla mano dell’uomo. Insomma, tecniche di rinaturalizzazione nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura per ricostruire ecosistemi e proteggere la biodiversità. Oggi al Centro naturalistico la consegna degli attestati di fine corso dal segretario di stato Venturini.
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