Da due volte e mezzo la media a 12–15 volte tanto. Ecco perché l’Azienda dei servizi li chiama grandi utenti. Sono i 400 sammarinesi che superano i 500 litri al giorno di acqua, considerato lo standard di una famiglia.
Il primo passo nella campagna si sensibilizzazione dell’Aass è partito proprio con l’invio di lettere personali a ciascuno dei 400 privati in territorio. Iniziativa che ha avuto un riscontro positivo. “Molti – dicono all’ Azienda – non sapevano neppure di consumare così. Vedremo se poi qualcosa cambierà anche nei grafici dei prelievi giornalieri”.
Intanto a influire di più nei prelievi non sono tanto le piscine, come si potrebbe facilmente pensare, ma i prati. Infatti mentre piante e arbusti si possono innaffiare anche con impianti a goccia, che consentono un notevole risparmio, i prati chiedono impianti a pioggia e di conseguenza consumi elevati. Basti pensare che l’Olimpico di Serravalle “beve” 8 mila metri cubi l’anno di acqua.
Iniziata la stagione più calda e, secondo previsioni, anche la più secca, c’è un richiamo generale al risparmio. Primo e al momento unico passo messo in piedi dalla segreteria competente, oltre al consolidamento dei rapporti con consorzi italiani per l’approvvigionamento.
“L’acqua non si produce – ribadiscono dall’Azienda – e non è attuabile un sistema di razionalizzazione, perché paradossalmente, se ne consuma e, di conseguenza, se ne sciupa, di più”. Oltre ai privati il discorso sarà allargato al pubblico.
Il primo passo nella campagna si sensibilizzazione dell’Aass è partito proprio con l’invio di lettere personali a ciascuno dei 400 privati in territorio. Iniziativa che ha avuto un riscontro positivo. “Molti – dicono all’ Azienda – non sapevano neppure di consumare così. Vedremo se poi qualcosa cambierà anche nei grafici dei prelievi giornalieri”.
Intanto a influire di più nei prelievi non sono tanto le piscine, come si potrebbe facilmente pensare, ma i prati. Infatti mentre piante e arbusti si possono innaffiare anche con impianti a goccia, che consentono un notevole risparmio, i prati chiedono impianti a pioggia e di conseguenza consumi elevati. Basti pensare che l’Olimpico di Serravalle “beve” 8 mila metri cubi l’anno di acqua.
Iniziata la stagione più calda e, secondo previsioni, anche la più secca, c’è un richiamo generale al risparmio. Primo e al momento unico passo messo in piedi dalla segreteria competente, oltre al consolidamento dei rapporti con consorzi italiani per l’approvvigionamento.
“L’acqua non si produce – ribadiscono dall’Azienda – e non è attuabile un sistema di razionalizzazione, perché paradossalmente, se ne consuma e, di conseguenza, se ne sciupa, di più”. Oltre ai privati il discorso sarà allargato al pubblico.
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