Tariffe quadruplicate in regime di monopolio, accertamenti superficiali, mancanza di licenza d’esercizio. Sono queste, in sostanza, le contestazioni che Jaime Borgagni, automobilista sammarinese, ha mosso al Centro Revisioni della Repubblica. Il 3 agosto scorso Borgagni sottopone a revisione la propria auto. Tramite la sola prova visiva, sottolinea, un operatore riscontra il consumo eccessivo di un pneumatico. Così la vettura non supera la revisione. Borgagni paga il costo, di 31 euro, sostenuto per la visita. 9 giorni dopo riporta l’auto al centro dove un addetto, dopo essersi chinato a controllare la gomma, lo indirizza alla cassa per un ulteriore pagamento di 15 euro. Il sammarinese si rifiuta di pagare e l’amministrazione di rilasciargli il foglio di revisione con esito positivo. Borgagni contesta il costo, passato da7,50 a 31 euro, e in caso di richiamo da 5 a 15 euro. Contesta la prova visiva come pratica di accertamento, sostenendo che può essere applicata in modo del tutto discrezionale, con giudizi palesemente opinabili. Critica l’attuale situazione di monopolio del Centro che gestisce tutte le revisioni degli automezzi immatricolati in Repubblica e afferma che a tutt’oggi, questo Centro, è sprovvisto di regolare licenza d’esercizio per potere operare e, per questo, chiede la restituzione dei 31 euro già versati. Contestazioni rigettate in toto da Eraldo Righi, titolare del Centro. La delibera operativa, ricorda, è stata emessa il 2 agosto. Il servizio di igiene ambientale ha verificato tutta la struttura. La legge, ricorda Righi, prevede 6 mesi di tempo per presentare tutta la documentazione. Le tariffe, sottolinea, sono state fissate dallo Stato. I controlli di revisione sono, in parte elettronici e in parte visivi. Tutti vengono eseguiti da personale qualificato, preparato, che ha seguito appositi corsi. Quindi, conclude Righi, siamo a posto sotto tutti i punti di vista.
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