La partecipazione sul Pianello non è mancata, così com'era stata alta in occasione delle più recenti assemblee: dipendenti delle banche al secondo giorno di sciopero, per l’atteggiamento che definiscono “provocatorio sin qui dimostrato dalla controparte, nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da 13 anni, “un affronto alla democrazia ed alla dignità dei lavoratori” - accusano.
Cartelli e fischi per una protesta composta ma determinata, coordinata dalle Federazioni Servizi CDLS, CSdL e USL. La piazza si anima al passaggio di esponenti dei vari schieramenti giunti a Palazzo per i lavori consiliari.
I bancari di Bsm, Bac e Carisp – non aderiscono allo sciopero, lo ricordiamo, i dipendenti di Bsi – lamentano soprattutto che le retribuzioni “non abbiano visto alcun tipo di rivalutazione, totalizzando una perdita del potere di acquisto di oltre il 30%”. Ci sono, poi, le normative antiriciclaggio che creano non pochi problemi ai lavoratori, con un rischio multe salatissime.
In mattinata sindacati ed Rsa hanno incontrato separatamente alcuni Consiglieri di maggioranza e opposizione. "Non chiediamo aiuti alla politica - dicono - non abbiamo bisogno di intermediari ma era nostra intenzione sensibilizzarli sulle motivazioni oggettive che ci hanno spinto alla protesta. Rivendicazioni che non vanno banalizzate. Quello che ci lascia amareggiati – rilevano infine i sindacati – è che non si sia fatto ancora vivo nessuno”.
Domani terzo giorno di sciopero che sta inevitabilmente creando disagi ai cittadini per gli sportelli chiusi al pubblico e le difficoltà a prelevare ai bancomat: i dipendenti domani mattina si riuniranno nuovamente in assemblea a Domagnano, sala Montelupo. “Se non arriveranno proposte da Abs e Anis – ribadiscono - sarà sciopero ad oltranza”.