“E' necessaria una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per sanzioni economiche più dure” nei confronti di Pyongyang. Così l'alto rappresentante per la politica estera dell'UE. Ma non solo. Federica Mogherini ha infatti annunciato che proporrà “ai ministri degli esteri di studiare nuove autonome misure dell'Unione europea” contro la Corea del Nord, che ora – ha aggiunto - rappresenta “un nuovo livello di minaccia”. Dichiarazioni, quelle di “Lady Pesc”, sostanzialmente in linea con quelle dei leader di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, che intendono aumentare la pressione sul Governo di Kim Jong-un. E' in quest'ottica che va letto – sostengono vari analisti – il posizionamento di 4 nuove batterie antimissile americane a Seonju: 300 chilometri a sud di Seul. Una mossa che indigna e preoccupa la Cina. Pechino ha presentato una “protesta formale” alla Corea del Sud, chiedendo il blocco immediato delle operazioni, che metterebbero in pericolo – secondo il ministro agli Esteri Geng Shuang – la sicurezza regionale. Nonostante tutto, in queste ore, sono anche venute parole di speranza. “Notiamo la volontà dell'attuale amministrazione americana di alleviare la tensione” - ha detto Vladimir Putin, alla riunione plenaria del Forum Economico di Vladivostok -. “Come il mio collega della Corea del Sud – ha aggiunto il Presidente russo - sono certo che non si arriverà a un conflitto su larga scala, soprattutto con le armi di distruzione di massa”.
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