L'Onu torna a colpire la Corea del Nord con nuove sanzioni. Nella serata di lunedì il Consiglio di Sicurezza ha approvato all'unanimità una risoluzione che prevede il bando alle esportazioni tessili di Pyongyang e il divieto alle importazioni di petrolio e gas naturale verso la Corea del Nord fatta eccezione per una quantità da impiegare per il sostentamento della popolazione. La risoluzione 2375, votata in risposta del test atomico del 3 settembre, è la nona con sanzioni per il Nord dal 2006, anno della prima detonazione nucleare.
“Apprezzo il fatto che la risoluzione sia stata adottata in maniera coordinata e spedita" è il commento del premier giapponese Shinzo Abe; mentre il governo di Seul vede nelle misure della comunità internazionale “il rinnovato impegno a non tollerare lo sviluppo nucleare e missilistico del Nord".
La risoluzione prevede il "bando alle esportazioni tessili di Pyongyang", mentre sono state alleggerite rispetto al testo originario le sanzioni proposte su tutte le esportazioni di gas naturale e petrolio. Nel documento approvato dai Quindici, infatti, si afferma che "gli Stati membri devono vietare la fornitura diretta o indiretta, la vendita o il trasferimento alla Nord Corea di gas naturale e dei prodotti petroliferi raffinati, e Pyongyang non si deve procurare tali prodotti". Si pone tuttavia un'eccezione consentendo la "fornitura, il trasferimento o la vendita a Pyongyang di tutti i derivati del petrolio sino a 500mila barili per un periodo di tre mesi a partire dal primo ottobre, e sino a 2 milioni di barili all'anno a partire dal primo gennaio 2018". Questo "a condizione che siano impiegati esclusivamente per il sostentamento della popolazione e che non generino profitti da investire nei programmi nucleari o balistici".
“Apprezzo il fatto che la risoluzione sia stata adottata in maniera coordinata e spedita" è il commento del premier giapponese Shinzo Abe; mentre il governo di Seul vede nelle misure della comunità internazionale “il rinnovato impegno a non tollerare lo sviluppo nucleare e missilistico del Nord".
La risoluzione prevede il "bando alle esportazioni tessili di Pyongyang", mentre sono state alleggerite rispetto al testo originario le sanzioni proposte su tutte le esportazioni di gas naturale e petrolio. Nel documento approvato dai Quindici, infatti, si afferma che "gli Stati membri devono vietare la fornitura diretta o indiretta, la vendita o il trasferimento alla Nord Corea di gas naturale e dei prodotti petroliferi raffinati, e Pyongyang non si deve procurare tali prodotti". Si pone tuttavia un'eccezione consentendo la "fornitura, il trasferimento o la vendita a Pyongyang di tutti i derivati del petrolio sino a 500mila barili per un periodo di tre mesi a partire dal primo ottobre, e sino a 2 milioni di barili all'anno a partire dal primo gennaio 2018". Questo "a condizione che siano impiegati esclusivamente per il sostentamento della popolazione e che non generino profitti da investire nei programmi nucleari o balistici".
Riproduzione riservata ©