Dopo giorni di navigazione è entrato nel porto sudcoreano di Busan, il sommergibile nucleare Michigan, dotato di missili tattici e con sofisticate capacità di comunicazione. Una mossa, quella di Trump, che non cade in un giorno qualsiasi: a Pyongyang si celebrava infatti l'85esimo anniversario della nascita dell'esercito popolare. Lo spostamento di un'altra potente unità navale americana in zona operativa – dopo la squadra guidata dalla portaerei Vinson - è stato visto da Kim Jong-un come l'ennesima provocazione, da parte del nuovo inquilino della Casa Bianca. La risposta, dai toni aspri, è stata affidata ad un editoriale del quotidiano ufficiale del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori. “Se Stati Uniti e Corea del Sud continuano la preparazione incauta di un attacco preventivo – è la minaccia di Pyongyang - il Nord ne lancerà uno senza preavvisi per punizione trasformando le loro terre in inferni ardenti”. A tutto ciò sono seguite – nella città orientale di Wonsan - esercitazioni di artiglieria, a lunga gittata, con proiettili da combattimento. La Naval Forces Corea – dal canto suo - ha smorzato i toni definendo l'arrivo del Michigan come “una visita di routine”. Di tutt'altro tenore le dichiarazioni – riportate dalla CNN - di un funzionario della Difesa americano, secondo il quale la presenza del sommergibile nucleare è una “dimostrazione di forza nelle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord”
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