Il dirigente dell'Authority sanitaria fornisce i numeri: ci sono 21 casi positivi nuovi a fronte di 64 tamponi eseguiti. Un numero in crescita che era atteso. Sono 15 donne e 6 uomini. Di questi 21, 14 arrivano da gruppi famigliari, dunque per Rinaldi, non sono state seguite le corrette procedure di distanziamento. Nessun guarito. Rispetto a ieri i ricoverati in ospedale aumentano di 3 unità e diventano 41; restano 15 le persone in terapia intensiva, 26 in area isolamento, più 4. In tutto i pazienti seguiti a domicilio sono 263, 18 in più. Sono state fatte 4 dimissioni, divenute 117. Le quarantene attive sono 600 di cui 9 tra le forze dell'ordine e 62 sanitari. Terminante 896.
Ribadisce la necessità di mettere in pratica le buone misure si sicurezza, come lavare spesso le mani, mantenere le distanze, evitare assembramenti e spera, nei prossimi giorni, di poter registrare una diminuzione in terapia intensiva.
Sul prossimo decreto, la Sanità supporterà il percorso deciso dalla politica, dice Rinaldi. Il primo percorso sulle modalità di ripartenza dovrà partire dall'Ospedale. E su come far ripartire altri reparti. Ancora una volta la società deve garantire che queste regole vengano rispettate.
Sull'arrivo in Repubblica, ritirato dalla Croce Rossa Sammarinese del farmaco Avigan, Rinaldi spiega che era uno dei farmaci che aspettavano per iniziare il trattamento. "Dei quadri clinici in cui inserire questo farmaco ci sono. Come successo anche per altri farmaci, antivirali e antinfiammatori". Sulle condizioni dei medici, infermieri e pazienti infettati in Medicina, a precisa domanda, il dirigente risponde che non gli risultano problemi, così come arrivano decorsi regolari dalle strutture protette: Casale La Fiorina; Villa Oasi, Il Colore del Grano.
Su incremento dei sanitari in quarantena, circa 60, se rapportato ai 1000 che lavorano sono un numero importate, ammette, ma nessuno dei servizi ha risentito delle quarantene, perché i colleghi hanno coperto i turni.
"Non ci sono impedimento di ordine finanziario o tecnico per allargare i test sierologici, prosegue Rinaldi, rispondendo a precisa domanda, ma sono i reagenti e i materiali che possono andare in difficoltà per approvvigionamento. Anche se le imprese si stanno adeguando".
Pier Camillo Pavesi, responsabile della Cardiologia, spiega l'impatto epidemia sull'attività del suo reparto. “La cardiologia durante l'avvio della crisi, ha spostato 2 cardiologi nel reparto covid e uno ha contratto il virus. Un cardiologo è sempre presente h24 in Ospedale per emergenza. Così come è garantita la reperibilità notturna. Molte attività ambulatoriali sono state ridotte, dice Pavesi, abbiamo verificato richieste presenti dall'11 marzo e spostato i controlli differibili a giugno. "Già a maggio avremo un modo diverso di lavorare, con tempi più lunghi e distanziamento. Altra cosa fondamentale, in caso di dolore toracico o fatica di respiro, Il responsabile della cardiologia invita a non fuggire dall'ospedale, anzi presentarsi: il funzionamento della rete con Rimini è rimasto intatto, assicura Pavesi.
"Le urgenze sono state garantite, i pazienti sono stati portati a Villa Maria. Per i pazienti cardiopatici resta fondamentale la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica". Resta l'invito a far riferimento al proprio medico di base per ogni problema.