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Coronavirus: i benefici dello smart working

Sia settore pubblico che aziende private si stanno attrezzando al "lavoro intelligente" per fronteggiare l'emergenza COVID-19. Fabio Andreini, presidente ASI, ci ha spiegato come funziona e quali potrebbero essere i suoi sviluppi finita l'emergenza

di Giacomo Barducci
14 mag 2020
Nel servizio l'intervista a Fabio Andreini

Come primo concetto basilare va spiegato che lo smart working non è semplicemente lavorare da casa o fuori dall'ufficio. È un processo complesso di cambiamento culturale dell'organizzazione lavorativa che deve tenere conto degli obbiettivi, delle risorse umane all'interno delle aziende e delle tecnologie disponibili.

"Molti lo confondono con il telelavoro - spiega Fabio Andreini, presidente Associazione Sammarinese per l'Informatica - che esiste dagli anni ‘90, in realtà è molto di più". È importante considerare il modello di leadership attuale dell'organizzazione per renderlo compatibile con il cambiamento di paradigma che è in funzione dello smart working.

"La diffusione del Coronavirus ha mostrato quanto il nostro paese non sia preparato sul tema della cultura digitale" spiega Fabio Andreini. Lo smart working rappresenta un'opportunità che può portare reali benefici qui a San Marino in termini di produttività ed innovazione e dovrà essere sempre più sviluppato.

Nel servizio l'intervista a Fabio Andreini (Presidente ASI)




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