La notizia del coinvolgimento di Marco Bianchini ha fatto rapidamente il giro di San Marino e a poche ore di distanza dalla conferenza stampa indetta dalla Finanza era atteso l’arresto in Repubblica, da parte della magistratura sammarinese, del titolare di Karnak. Nei confronti di Bianchini, del suo braccio destro Giovanni Perani, di Salvatore Vargiu quale legale rappresentante della società di investigazioni CIO di San Marino e di Enrico Nanna, maresciallo della guardia di finanza che a loro rivelava notizie segrete, sono diversi i reati contestati. Bianchini era stato anche oggetto di violenze ed intimidazioni: il 14 aprile 2010 ad esempio, nel parcheggio del Grand Hotel Primavera di Borgo, Roberto Fonti e Matteo Amici, anche loro arrestati, avevano immobilizzato Bianchini: volevano che consegnasse 3 milioni di euro a tale Claudio Vitalucci, nato in Belgio ma residente ad Arcevia, Ancona, per una presunta opera di mediazione immobiliare. Qui interveniva anche la figura di Bruno Platone, già amministratore della MB Class, legata alla famiglia Bianchini, e già arrestato nell’operazione Vulcano, che aveva minacciato Vitalucci di far intervenire un’associazione criminale contro di lui. Nei guai anche Daniele Tosi, in qualità di direttore di Fingestus, finanziaria sempre legata ai Bianchini. Proprio con Bianchini avevano ricevuto quasi due milioni di euro, provento del delitto di bancarotta fraudolenta commesso da Claudio Vitalucci. Anche l’attentato incendiario a casa di Bianchini, secondo i suoi più stretti collaboratori, era da attribuire a Vitalucci. Nell’ordinanza, in una intercettazione, compare anche il nome dell’ex comandante della gendarmeria Achille Zechini. Anche per il suo tramite, secondo gli inquirenti, Daniele Tosi cercava di trovare il modo di sedersi a un tavolo col tenente colonnello della Finanza Lucignano per “cercare di risolvere questa situazione”.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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