In tempo di crisi, anche gli studenti tirano la cinghia. Per far fronte alle ristrettezze, alcuni si affidano ai genitori per un aiuto economico - più al sud che al nord; altri scelgono di essere maggiormente autosufficienti con “lavoretti” part-time; per molti però la principale rinuncia riguarda le vacanze all’estero. E’ questa la prima voce di spesa ad essere tagliata da almeno il 40% dei giovani. Lo rivela Universitalia, con una ricerca che ha coinvolto circa 7mila studenti. Per far quadrare il bilancio poi, sembra che i ragazzi siano costretti a far a meno delle uscite infrasettimanali: il 25% degli universitari è disposto a rinunciare al pub, al cinema e ai concerti nei giorni feriali. Non sembrano conoscere crisi invece le griffes, sia per quanto riguarda i vestiti che i cibi. Solo il 10% dice no ad abiti firmati; appena il 5% ad alimenti di marca.
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