Il poker ha molte forme. C’è quello sportivo in cui si gioca a torneo con una quota fissa di iscrizione, buy in. Ovvero il giocatore ha un monte di fiches e sa già quello che perde. E poi c’è quello cash game in cui si gioca del denaro vero. Ci si siede al tavolo, in questo caso online, con i propri soldi, avendo la possibilità di rilanciare durante la partita. Fino ad ora lo potevano fare solo i casinò. Da oggi, in Italia, si virtualizza. L’unico limite è quello di 1.000 euro a sessione di collegamento. Il tutto sotto il controllo dei Monopoli di Stato. Si può giocare anche a black jack, dadi e roulette. In un anno si prevedono 18 miliardi di entrate nelle casse dello Stato. A San Marino la novità italiana ha riaperto il capitolo gioco. Si riesuma lo spettro del casinò anche se Osla, Usot e Usc, che fanno parte della Consulta del turismo, chiedono agevolazioni per il poker sportivo, meno rischioso e più ludico. Il governo sembra sulla strada del sì anche se il decreto è atteso per il 2 agosto, ultima seduta del Consiglio. Nel video l'intervista a Giorgio Chiaruzzi (Direttore Osla)
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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