150 miliardi. Sono i capitali sporchi in Italia. Ma dove va il denaro delle mafie? Corre verso la Svizzera, che concentra ancora la percentuale più rilevante dei flussi: il 60%. Crescono le piazze asiatiche e i paesi emergenti: Hong Kong, Taiwan, Singapore, compaiono anche alcuni Emirati Arabi. E’, invece, in calo la concentrazione a San Marino. La notizia arriva da Roma, e a tracciare le direttrici dei flussi di denaro sporco è il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, che lancia le nuove sfide nella lotta alla corruzione: “Il denaro mafioso non gronda più sangue: è pulito, veloce e invisibile, come quello delle speculazioni finanziarie. Si nasconde dietro le scalate e i colletti bianchi. Il nostro impegno è rintracciarlo e contrastarne la metamorfosi”. Anche Banca d’Italia rinnova l’allarme sullo stivale per un primato negativo – il 10% del PIL – al doppio della media mondiale.
Un riconoscimento per San Marino, in linea con quelli giunti a quelli degli organismi internazionali, ma questa volta ha un valore diverso, perché arriva dall’Italia. Dopo l'OCSE, solo due mesi fa era il Moneyval a segnalare i progressi compiuti dal Titano nei controlli sul riciclaggio, nell’attuazione delle norme internazionali e nel rafforzamento della prevenzione. Poi il Greco, per la valutazione della corruzione nell'amministrazione pubblica, nella giustizia e nella politica: esame già concluso e, anche se manca ancora il documento ufficiale, pare già superato.
Annamaria Sirotti
Un riconoscimento per San Marino, in linea con quelli giunti a quelli degli organismi internazionali, ma questa volta ha un valore diverso, perché arriva dall’Italia. Dopo l'OCSE, solo due mesi fa era il Moneyval a segnalare i progressi compiuti dal Titano nei controlli sul riciclaggio, nell’attuazione delle norme internazionali e nel rafforzamento della prevenzione. Poi il Greco, per la valutazione della corruzione nell'amministrazione pubblica, nella giustizia e nella politica: esame già concluso e, anche se manca ancora il documento ufficiale, pare già superato.
Annamaria Sirotti
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