Le previsioni per il futuro non promettono nulla di buono: la desertificazione, fenomeno legato al cambiamento climatico, si sentono già in modo rilevante nella penisola italiana. Ieri, 17 giugno, la Giornata mondiale dedicata al problema. Secondo dati diffusi dall'Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio, il fenomeno riguarda circa 200 Paesi e almeno 1 miliardo di persone.
Si parla di un clima sempre più estremo, con periodi di siccità prolungata e precipitazioni brevi e violente. L'Onu ritiene che, nel mondo, oltre 1 miliardo di ettari sia già compromesso. E nel futuro 250 milioni di persone saranno costrette a migrare. Coldiretti lancia l'allarme: la siccità ha già 'bruciato' 33mila posti di lavoro nei campi del sud, tra Sicilia e Puglia. Secondo Greenpeace, anche il nord accusa gli effetti del clima che si tropicalizza.
San Marino non viene risparmiata dal fenomeno. Anzi, gli agricoltori sono preoccupati e spiegano che, in un territorio collinare come quello del Titano, i terreni non hanno il tempo di assorbire l'acqua piovana improvvisa e in grandi quantità. Stessa cosa per i pozzi e le falde. Da qui l'appello dell'Associazione produttori agricoli. “Da anni – spiega il presidente Lorenzo Canini – chiediamo di creare bacini di raccolta delle acque”. L'obiettivo è quello di riutilizzarle in diversi modi: sia per l'irrigazione, sia per specializzarsi in nuove colture.