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Dieci anni senza don Oreste Benzi

2 nov 2017
Don Oreste BenziDieci anni senza don Oreste Benzi
Dieci anni senza don Oreste Benzi - Lui si definiva "uno scarabocchio di dio” per tutti era il prete dalla "tonaca lisa"
“Per stare in piedi bisogna stare in ginocchio”. Lo ripeteva spesso don Oreste Benzi, a chi gli stava attorno nelle sue lunghissime giornate, che iniziavamo all'alba: fin dal primo risveglio quel desiderio inquieto di arrivare lì dove era inchiodato il bisogno del mondo, con i piedi ben piantati a terra e lo sguardo rivolto al cielo. Si fidava e si affidava, totalmente. Per chi con lui ha condiviso tutto è già un santo, indipendentemente da quando avverrà la proclamazione ufficiale” Un mistico-operativo che nel volto di ogni uomo, donna, bambino, vecchio, disabile, nomade, prostituta, tossico, barbone, vedeva quello di Gesù, non per un senso del dovere che gli veniva dalla sua vocazione al sacerdozio, ma per una presa di coscienza così coinvolgente da diventare l’unica ragione di vita”. L'intensità dei suoi 82 anni dovuti all'impegno di non sciupare tempo, per proporre l'incontro 'simpatico con Cristo', molto di più di una bella favola da raccontare agli adolescenti. L'umanità di don Oreste ha reso il Vangelo familiare, attuabile, praticabile. Le intuizioni più geniali furono la famiglia come terapia contro ogni sconfitta, e il metodo della condivisione diretta: «Date una famiglia a chi non ce l’ha» e «Non c’è chi salva o chi è salvato, ma ci si salva insieme»; così centinaia di giovani sposi accanto ai propri figli oggi accolgono bambini disabili, anziani abbandonati, quelli che nessuno vuole. Il senso è che non basta mandare aiuti, occorre «mettere la propria spalla sotto la croce altrui» e camminare insieme, rendersi famiglia. Un’esperienza di straordinaria pienezza che non si è esaurita nella vita terrena.
Domenica Khorakhanè affronterà proprio l'argomento della sopravvivenza del carisma alla morte del fondatore della Papa Giovanni . Realtà che continua a crescere e che ad oggi è presente in 40 paesi, e tutti i continenti dove lingue diverse traducono la spontaneità dell'incontro: dai, vieni, ci stai?, alla maniera del don.

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