La giornata consiliare si concentra su temi economici: arriva in prima lettura il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2025. Provvedimento prettamente tecnico, senza decreti delegati, e affiancato, per la prima volta, da un progetto di legge di 19 articoli con le disposizioni normative e programmatiche del Governo su consolidamento, sviluppo economico, fiscale e contenimento dei costi, da realizzarsi entro il prossimo anno e nel biennio successivo.
Una scelta – come spiega il Segretario alle Finanze Marco Gatti – che nasce dalla necessità di elevare la qualità delle norme, soprattutto quelle che modificano leggi o introducono nuovi provvedimenti, assicurando “maggior confronto, approfondimento e vaglio tecnico”, dato che il pdl in oggetto seguirà l'iter ordinario, passando in commissione. Evitando, quindi, quello che Gatti definisce “il mercato delle vacche”, scelte frettolose dovute alla corsa contro il tempo e alla volontà dei partiti di mettere bandierine, e che troppo spesso rendono le norme non applicabili. Si passa poi ai numeri. Il bilancio di previsione chiude con un disavanzo generale di 27 milioni. “Abbiamo – afferma Gatti – un avanzo tra entrate ed uscite correnti di circa 42 milioni, un disavanzo tra entrate e uscite in conto capitale di 59 milioni, e un disavanzo tra le entrate da finanziamenti e uscite per rimborsi di finanziamenti di circa 10 milioni.
Contestualmente ci sono 105 milioni di emissioni di titoli del debito pubblico: 50 milioni di rollover interno con un tasso fisso che passa dal 3,90% al 2,50% e 55 milioni per reperire entrate per la riconversione del titolo irredimibile Carisp, trasformandolo in liquidità.
Per Silvia Cecchetti del Psd la Finanziaria è un banco di prova per l'intero parlamento, e “possiamo dimostrare ai concittadini che siamo in grado di dare quel cambio di passo che si aspettano”. “C'è ottimismo sulle scelte che il governo ha fatto e farà” – afferma Michele Muratori di Libera, e con Maddalena Muccioli, giovane consigliera del Pdcs, ritiene di primaria importanza la riduzione del debito e della spesa pubblica. Denise Bronzetti di AR si aspetta “interventi coraggiosi”, “perché il paese – dice - ha bisogno di uno scatto in avanti e di sistemare ciò che ancora non funziona”, sperando “non si riparta con il solito gioco delle bandierine”. Prende la parola il Segretario all'Industria Rossano Fabbri, che rivendica quanto fatto, fronte sviluppo, in questo inizio legislatura e le priorità del suo dicastero nel settore delle telecomunicazioni, vale a dire il celere adeguamento delle reti di telefonia mobile.
La maggioranza plaude al nuovo metodo di lavoro che permette un'analisi più approfondita degli emendamenti e chiede al Governo di ridurre ulteriormente le deleghe. L'impostazione data dall'Esecutivo, però, non piace affatto all'opposizione. Matteo Casali di RF teme che aver presentato con la finanziaria un pdl sullo sviluppo - esaminato solo dalla commissione tre e che quindi "esautora il Consiglio dal suo ruolo" - non sia "un'utile rivoluzione procedurale per snellire i tempi" ma piuttosto un "tentativo di imbavagliare un'opposizione esigua nei numeri ma scomoda per i contenuti che esprime”. “E' un modo per mettere un silenziatore al parlamento”, attacca Emanuele Santi di Rete, che solleva anche la questione della mancanza delle coperture finanziarie, con la necessità di intervenire in fase di assestamento, quindi non prima di Aprile “a meno che Gatti non abbia la palla di cristallo”. Critiche anche da DML, con Gaetano Troina che biasima l'assenza di un'idea di paese: “solo interventi spot, scollegati tra loro, non un programma organico di sviluppo. Non si parla né di sanità né di territorio”.