Arrivare a casa e trovare la porta scardinata, le stanze messe a soqquadro da mani che hanno frugato dappertutto, tirando giù cassetti, rovesciando materassi, trovando perfino il tempo di bersi una birra. Chi l’ha provato, e sono in molti, sa cosa vuol dire quel senso di impotenza e frustrazione che la rabbia non riesce ad attutire. I numeri ci dicono che nell’80 per cento dei casi, soprattutto in zone abitate, il ladro entra dalla porta. Il vicino di casa resta uno dei migliori sistemi di difesa contro i topi d’appartamento. Il consiglio arriva da chi, di furti, se ne intende. Sono gli agenti delle forze dell’ordine sammarinesi, che invitano a mettere in campo una serie di accorgimenti per evitare brutte sorprese. Prima di tutto la collaborazione, con il vicinato ma, soprattutto con Gendarmeria e Polizia Civile, segnalando la presenza di persone o automobili insolite per la zona in cui viviamo. Lasciare accesa la luce, o la radio, può servire a far credere che in casa ci sia qualcuno. Sulla targhetta del campanello e sulla cassetta della posta é meglio indicare solo il cognome, e non i nomi di battesimo, per evitare di far sapere a tutti da quante persone é composto il nucleo familiare. Anche nel messaggio registrato sulla segreteria telefonica é sempre meglio parlare al plurale; la formula consigliata é 'in questo momento non possiamo rispondere', evitando il troppo esplicito 'in questo momento siamo assenti'. Prima di aprire la porta, verificare l’identità della persona, anche se si presenta indossando una divisa. Diffidate sempre di chi dice di venire in nome di una persona di vostra conoscenza e ricordate che nessun Ente richiede la riscossione di una tassa o di una bolletta inviando personale a casa degli utenti. Se, nonostante tutte le precauzioni, i ladri riescono comunque ad entrare, ricordate che i primi posti ad essere 'visitati' sono gli armadi, i cassetti, i vestiti, l'interno dei vasi, i quadri, i letti e i tappeti. Quindi non nascondete proprio lì le cose a cui tenete di più.
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