Il Dg della San Marino Rtv, Carlo Romeo, risponde così all'editoriale pubblicato su l'Informazione inviando una lettera al Direttore Carlo Filippini:
"In merito all'attenzione che il suo giornale mi riserva, a proposito di una querela a tutela di Rtv, penso sia necessaria una doverosa precisazione. La satira è uno strumento democratico che va difeso, una libera espressione che affonda le sue origini millenarie nell'antica Grecia, capace di denunciare vizi e malefatte non solo del sistema politico, attraverso l'arma incruenta del sorriso. Come tutte le cose, però, richiede misura e senso di responsabilità. Quando per strappare un sorriso
si provocano danni economici, immagino converrà con me, le cose cambiano.
Il principale obiettivo di Rtv, come ormai ripeto da due anni, è il risanamento del bilancio attraverso il rilancio produttivo e il mantenimento dei posti di lavoro, senza incidere sulle casse della Repubblica. Come ben sa, dobbiamo far fronte a un pesantissimo passivo di cui abbiamo scoperto la reale consistenza solo tre mesi dopo il mio arrivo e che condiziona il nostro lavoro da due anni. Non possiamo certo permetterci, nel momento in cui stiamo raccogliendo i primi frutti di un lavoro durissimo di tutta l'Azienda, che tutto questo salti per un sarcasmo gratuito, in cui si accostano aziende serie, di caratura nazionale, alla pratica dei fondi neri. Immagino non Le siano sfuggite tutte le difficoltà del sistema sammarinese nelle relazioni economiche e commerciali con l'Italia, e sono
convinto Lei concordi con me su quanto sia quantomeno sciocco, nel momento in cui si è conquistata la fiducia di investitori stranieri, rischiare di compromettere tutto per l'incontenibile desiderio di “fare una battuta”; perchè questo è quello che è accaduto.
Credo che la serietà del sistema la si debba dimostrare a tutti i livelli.
Non è denigrando e sbeffeggiando chiunque capiti a tiro che si aiuta un Paese a risalire la china.
Un politico, così come un giornalista, è un personaggio pubblico, e quindi soggetto a diventare anche il bersaglio della satira, ma le aziende, gli investitori, i lavoratori, no. Queste sono cose serie e chi ha a cuore il futuro del Paese dovrebbe saperlo.
E' solo in conseguenza degli effetti che questa “piccola satira” ha provocato in Italia che siamo dovuti intervenire. Le assicuro che altrimenti, come in tante altre occasioni in cui Rtv e il sottoscritto sono stati presi di mira come target preferito, avremmo continuato a fare finta di nulla, sempre a patto che non si travalichino i limiti della decenza. I contratti commerciali possono saltare per tante ragioni ma che succeda per questi motivi sarebbe inaccettabile. E se saltassero i contratti, purtroppo, l'azienda si troverebbe nella antipatica situazione di dover tagliare qualche posto di lavoro; perchè se i soldi non si trovano le questioni si complicano.
Visto che senza cercare di capire anche le nostre ragioni, avete preso tanto a cuore la difesa dei “ragazzi del Baracucco”, forse potreste suggerici voi chi dovremmo licenziare se perderemo quegli investimenti.
In merito poi alla critica di “parassitismo”, che ripetutamente qualcuno cerca di affibbiare ai dipendenti di RTV, posso affermare che in due anni alla guida di questa azienda, non l'ho mai visto e sono stato lieto di dimostrarlo ogni volta che qualcuno ha avuto la correttezza di chiedermelo.
Penso sia ragionevole preferire, da parte di tutti quelli che ragionano, una Radiotelevisione di Stato in cui il personale, nonostante il contenimento delle spese, si è impegnato a produrre di più e meglio programmi che cominciano ad avere anche riscontri significativi dal punto di vista economico.
Nonostante un taglio nel finanziamento sammarinese e un altro in vista, molto probabilmente il prossimo anno, reagendo con grande responsabilità, come sarebbe facile scoprire solo avendone voglia di farlo, l'azienda sta ripianando con fatica un buco di bilancio in soli tre anni, non certo senza sacrifici e problemi per tutti. Abbiamo aumentato la produzione, tagliato i costi, portiamo contratti pubblicitari fino a poco tempo fa inimmaginabili, creiamo nei limiti del possibile nuovi posti di lavoro all'80% (ripeto l'80%) sammarinesi, e raccogliamo apprezzamenti da professionisti del settore e da media, amici e non. Di più non credo si possa fare, ma magari mi sbaglio. Non credo ci sia qualcuno che preferisca una Radiotelevisione di Stato nuovamente legata al guinzaglio della politica e incapace di giocare la sua partita da sola. Abbiamo dimostrato in questi anni - ovviamente a chi non soffre di pregiudizi - che ce la sappiamo giocare e invito chiunque voglia verificare di persona a passare una giornata intera con noi (dall'alba al cuore della notte perchè questi sono i turni, domeniche e festivi compresi) e penso comprenderebbe. Su quelle che il suo giornale continua invece a definire ironicamente “autointerviste”, le faccio presente che sono sempre stato disponibile a rispondere alle domande dei colleghi di qualunque testata, ma nessuno della vostra redazione ha mai pensato di chiedermelo. Le assicuro che se vi venisse voglia di farlo mi trovereste a vostra disposizione.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Carlo Romeo
Ps. Lascio a Lei la totale discrezionalità sul pubblicare o meno questa mia (nel caso lo ritenesse opportuno, ovviamente la pregherei di farlo integralmente, conosco la dura legge dei minuti televisivi e degli spazi della carta stampata).
Quel che mi interessa è che prima di valutare si conoscano le cose anche per Rtv.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Carlo Romeo
Direttore Generale San Marino RTV"
"In merito all'attenzione che il suo giornale mi riserva, a proposito di una querela a tutela di Rtv, penso sia necessaria una doverosa precisazione. La satira è uno strumento democratico che va difeso, una libera espressione che affonda le sue origini millenarie nell'antica Grecia, capace di denunciare vizi e malefatte non solo del sistema politico, attraverso l'arma incruenta del sorriso. Come tutte le cose, però, richiede misura e senso di responsabilità. Quando per strappare un sorriso
si provocano danni economici, immagino converrà con me, le cose cambiano.
Il principale obiettivo di Rtv, come ormai ripeto da due anni, è il risanamento del bilancio attraverso il rilancio produttivo e il mantenimento dei posti di lavoro, senza incidere sulle casse della Repubblica. Come ben sa, dobbiamo far fronte a un pesantissimo passivo di cui abbiamo scoperto la reale consistenza solo tre mesi dopo il mio arrivo e che condiziona il nostro lavoro da due anni. Non possiamo certo permetterci, nel momento in cui stiamo raccogliendo i primi frutti di un lavoro durissimo di tutta l'Azienda, che tutto questo salti per un sarcasmo gratuito, in cui si accostano aziende serie, di caratura nazionale, alla pratica dei fondi neri. Immagino non Le siano sfuggite tutte le difficoltà del sistema sammarinese nelle relazioni economiche e commerciali con l'Italia, e sono
convinto Lei concordi con me su quanto sia quantomeno sciocco, nel momento in cui si è conquistata la fiducia di investitori stranieri, rischiare di compromettere tutto per l'incontenibile desiderio di “fare una battuta”; perchè questo è quello che è accaduto.
Credo che la serietà del sistema la si debba dimostrare a tutti i livelli.
Non è denigrando e sbeffeggiando chiunque capiti a tiro che si aiuta un Paese a risalire la china.
Un politico, così come un giornalista, è un personaggio pubblico, e quindi soggetto a diventare anche il bersaglio della satira, ma le aziende, gli investitori, i lavoratori, no. Queste sono cose serie e chi ha a cuore il futuro del Paese dovrebbe saperlo.
E' solo in conseguenza degli effetti che questa “piccola satira” ha provocato in Italia che siamo dovuti intervenire. Le assicuro che altrimenti, come in tante altre occasioni in cui Rtv e il sottoscritto sono stati presi di mira come target preferito, avremmo continuato a fare finta di nulla, sempre a patto che non si travalichino i limiti della decenza. I contratti commerciali possono saltare per tante ragioni ma che succeda per questi motivi sarebbe inaccettabile. E se saltassero i contratti, purtroppo, l'azienda si troverebbe nella antipatica situazione di dover tagliare qualche posto di lavoro; perchè se i soldi non si trovano le questioni si complicano.
Visto che senza cercare di capire anche le nostre ragioni, avete preso tanto a cuore la difesa dei “ragazzi del Baracucco”, forse potreste suggerici voi chi dovremmo licenziare se perderemo quegli investimenti.
In merito poi alla critica di “parassitismo”, che ripetutamente qualcuno cerca di affibbiare ai dipendenti di RTV, posso affermare che in due anni alla guida di questa azienda, non l'ho mai visto e sono stato lieto di dimostrarlo ogni volta che qualcuno ha avuto la correttezza di chiedermelo.
Penso sia ragionevole preferire, da parte di tutti quelli che ragionano, una Radiotelevisione di Stato in cui il personale, nonostante il contenimento delle spese, si è impegnato a produrre di più e meglio programmi che cominciano ad avere anche riscontri significativi dal punto di vista economico.
Nonostante un taglio nel finanziamento sammarinese e un altro in vista, molto probabilmente il prossimo anno, reagendo con grande responsabilità, come sarebbe facile scoprire solo avendone voglia di farlo, l'azienda sta ripianando con fatica un buco di bilancio in soli tre anni, non certo senza sacrifici e problemi per tutti. Abbiamo aumentato la produzione, tagliato i costi, portiamo contratti pubblicitari fino a poco tempo fa inimmaginabili, creiamo nei limiti del possibile nuovi posti di lavoro all'80% (ripeto l'80%) sammarinesi, e raccogliamo apprezzamenti da professionisti del settore e da media, amici e non. Di più non credo si possa fare, ma magari mi sbaglio. Non credo ci sia qualcuno che preferisca una Radiotelevisione di Stato nuovamente legata al guinzaglio della politica e incapace di giocare la sua partita da sola. Abbiamo dimostrato in questi anni - ovviamente a chi non soffre di pregiudizi - che ce la sappiamo giocare e invito chiunque voglia verificare di persona a passare una giornata intera con noi (dall'alba al cuore della notte perchè questi sono i turni, domeniche e festivi compresi) e penso comprenderebbe. Su quelle che il suo giornale continua invece a definire ironicamente “autointerviste”, le faccio presente che sono sempre stato disponibile a rispondere alle domande dei colleghi di qualunque testata, ma nessuno della vostra redazione ha mai pensato di chiedermelo. Le assicuro che se vi venisse voglia di farlo mi trovereste a vostra disposizione.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Carlo Romeo
Ps. Lascio a Lei la totale discrezionalità sul pubblicare o meno questa mia (nel caso lo ritenesse opportuno, ovviamente la pregherei di farlo integralmente, conosco la dura legge dei minuti televisivi e degli spazi della carta stampata).
Quel che mi interessa è che prima di valutare si conoscano le cose anche per Rtv.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Carlo Romeo
Direttore Generale San Marino RTV"
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