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Disabilità, Tomassoni (Attiva-Mente): "Misure con approccio assistenziale"

Il presidente dell'Associazione invoca interventi basati sul rispetto dei diritti, come raccomanda la Convenzione ONU

di Monica Fabbri
17 lug 2024

L'appello a politiche attente al tema della disabilità è stato recentemente lanciato dai sindacati e da Attiva- Mente. E, come ha ricordato il presidente dell'associazione Mirko Tomassoni, “non devono avere colore politico, ma rappresentare una priorità trasversale”. La stessa Consulta socio sanitaria ha evidenziato lacune legislative, chiedendo interventi celeri. Da più parti vengono invocate azioni concrete su inclusione lavorativa e vita indipendente. Ed ora che il nuovo Esecutivo sta per giurare, chi combatte per il pieno riconoscimento dei diritti delle persone disabili, avrà un interlocutore politico da cui farsi ascoltare e a cui chiedere risposte.

Nel programma di Governo – frutto della mediazione tra le forze di maggioranza – si guarda ad un approccio diverso al tema della disabilità, con lo sviluppo di nuove strategie per l'inclusione e percorsi di autonomia, in sinergia con le realtà del territorio. Si punta quindi ad un'apposita normativa per l'inclusione lavorativa, al fine di superare i tanti ostacoli che oggi ne impediscono il pieno accesso. Tra gli obiettivi: una Legge per il diritto al lavoro delle persone disabili; una normativa che ne valorizzi le capacità lavorative; interventi per l'inclusione sociale e l'autonomia, incentivando Dopo di Noi e Vita Indipendente; regolamentazione del Caregiver familiare e una valutazione sull'aggiornamento dell'assegno di accompagnamento.

Mirko Tomassoni attende la prova dei fatti. Nel frattempo, però, si sbilancia sugli obiettivi messi nero su bianco. “Sono misure – commenta – che sembrano avere un approccio verso il tema della disabilità legato ad un modello assistenzialista piuttosto che basato sul rispetto dei diritti umani come raccomanda la Convenzione Onu. Non deve esserci alcun privilegio – ribadisce - ma la garanzia che tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità e pari diritti”. Scopo della Convenzione, del resto, è raccogliere una nuova sfida culturale, sulla base dell'uguaglianza.





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