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Due appuntamenti dedicati a Galileo Galilei

17 apr 2009
Al Titano
Al Titano
Galileo, l’inquisizione, l’astronomia. 400 anni dopo le prime osservazioni astronomiche di Galileo, la Segretaria di Stato per la Cultura ha organizzato due incontri che hanno avuto come protagonisti William Shea, titolare della cattedra Galileiana di Storia della Scienza all'Università di Padova, e il Vescovo di San Marino Montefeltro Luigi Negri.
L’occasione per riflettere sui temi come l’inquisizione e l’astronomia, che caratterizzarono profondamente la vita di Glielo e anche per affrontare un interrogativo, ancora non del tutto ancora chiarito. Come distinguere il contributo scientifico di Galileo dalla strumentalizzazione ideologica che lo indica come vittima dell’oscurantismo ecclesiastico?
Secondo una inchiesta del Consiglio d'Europa tra gli studenti di scienze in tutti i Paesi della Comunità, quasi il 30% è convinto che Galileo Galilei sia stato arso vivo dalla Chiesa sul rogo. In realtà, hanno spiegato gli storici, Galileo, in appoggio alla sua certezza che la terra girasse attorno al sole aveva portato un solo argomento, peraltro sbagliato. Sosteneva, infatti, che le maree erano dovute allo "scuotimento" delle acque provocato dal moto terrestre. Il Sant'Uffizio non si opponeva in nome di un oscurantismo teologico. Chiedeva l’evidenza scientifica. E la prima prova sperimentale della rotazione della Terra è del 1748, oltre un secolo dopo.
Galileo non fece un solo giorno di carcere. Dopo la sentenza, fu alloggiato nella splendida villa dei Medici al Pincio. Poi si trasferì come ospite nel palazzo dell'arcivescovo di Siena. Continuò gli studi pubblicando un libro - “Discorsi e dimostrazioni sopra due nuove scienze” - che è il suo capolavoro scientifico. Gli rimase un solo obbligo: quello di recitare una volta la settimana i sette salmi penitenziali.

Sonia Tura

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