“Un piccolo popolo che parla ai grandi…. Quando si parla e si parlerà del piccolo popolo sammarinese si dovrà dire del grande popolo di San Marino” (Paolo VI in merito all'impegno umanitario della Repubblica di San Marino durante la Seconda Guerra Mondiale). Nonostante la neutralità, la Repubblica venne bombardata dagli Alleati il 26 giugno 1944. Vennero sganciate oltre 250 bombe che distrussero la ferrovia e uccisero 63 persone. Come ammise in seguito il governo britannico, il bombardamento era stato ordinato in seguito ad informazioni errate circa il controllo tedesco su San Marino. L'indipendenza del piccolo Stato è stata messa in pericolo più volte in tutta la sua storia. San Marino ha subito tre brevi occupazioni militari: nel 1503 ad opera di Cesare Borgia, nel 1739 con l'occupazione alberoniana e nel 1944 ad opera delle truppe tedesche in ritirata e successivamente dagli Alleati, che lo occuparono per poche settimane. Nonostante ciò, durante la seconda guerra mondiale, San Marino rimase neutrale. In quel periodo accolse oltre 100.000 rifugiati, cosa che portò a non pochi attriti con i governi nazifascisti, i quali arrivarono anche ad incarcerare alcuni cittadini sammarinesi. Il popolo Sammarinese non esitò mai neppure per un istante ad ospitare nelle proprie case le decine di migliaia di profughi provenienti dalla vicina Italia e non esitò mai nel dividere le proprie scorte alimentari con i più bisognosi. Ricordo i racconti di mio nonno che narravano di grandi ringraziamenti da parte di familgie ospitate nei suoi granai e nella sua casa, di bambini che potevano giocare liberamente convinti che la guerra fosse più lontana da loro e contenti di poter mangiare qualcosa. La Silo Molino Forno ha sfornato decine e decine di migliaia di razioni di pane in quel periodo, e se solo si pensa alle dimensioni dello stabile (attuale palazzo SUMS) e alle poche materie prime disponibili si capisce quanta energia e determinazione avevano i nostri padri e nonni all'epoca.
Ecso – Sara Mazza
Ecso – Sara Mazza
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