La concessione delle residenze reali e non di comodo, basata sulle concessioni a chi investe, a chi fa ricerca, membri di consigli d'amministrazione di società di dimensioni cospicue dovrebbe essere una cosa normale come lo è in tutti i paesi del mondo (vedi Svizzera, Andorra, Lussemburgo).
Se si considera che ogni residenza si basa su un investimento milionario, si capisce velocemente che in poco il sistema San Marino (quindi le banche, le finanziarie e le imprese del paese) incasserebbero miliardi di euro!
Su queste cifre l'erario incasserebbe milioni e milioni per effetto delle diverse imposte che colpiscono il settore. Ci sarà un motivo se tutti gli studi di consulenza internazionale interpellati hanno dichiarato che la concessione delle residenze è uno degli unici modi che San Marino ha per uscire velocemente dalla crisi e che è uno degli unici modi per far si che la raccolta bancaria aumenti notevolmente invece che continuare a diminuire. Le banche e l'edilizia con il suo indotto ripartirebbero trainando tutto il paese e riusciremmo a sopravvivere in attesa della firma con l'Italia. Chi ottiene la residenza per gli investimenti nel settore industriale, commerciale o finanziario creerebbe decine o centinaia di posti di lavoro e pagherebbe imposte e tasse per altri milioni di euro.
La disoccupazione e la mobilità diminuirebbero notevolmente creando altra richezza e diminuendo le spese che lo stato sostiene per pagare la mobilità e i sussidi di disoccupazione. Perchè continuare ad osteggiare la necessaria apertura al mondo del nostro piccolo paese? Qui non si parla di residenze fiscali, ma si parla di residenze a chi viene a vivere e creare lavoro e a portare know how a San Marino. Le entrate del sistema coprirebbero notevolmente le uscite che dovremmo sostenere per la sanità, le pensioni e i vari servizi che i nuovi residenti utilizzerebbero.
Il nostro paese non è più appetibile e ha ragione chi dice che a San Marino non vuole più venire ad investire e a vivere nessuno, ma è anche vero che attualmennte le richieste di residenze qualificate sono 150, il Congresso ne ha esaminate 35 e ne ha passate all'esame della commissione esteri solo 4!
Se si considera che ogni residenza si basa su un investimento milionario, si capisce velocemente che in poco il sistema San Marino (quindi le banche, le finanziarie e le imprese del paese) incasserebbero miliardi di euro!
Su queste cifre l'erario incasserebbe milioni e milioni per effetto delle diverse imposte che colpiscono il settore. Ci sarà un motivo se tutti gli studi di consulenza internazionale interpellati hanno dichiarato che la concessione delle residenze è uno degli unici modi che San Marino ha per uscire velocemente dalla crisi e che è uno degli unici modi per far si che la raccolta bancaria aumenti notevolmente invece che continuare a diminuire. Le banche e l'edilizia con il suo indotto ripartirebbero trainando tutto il paese e riusciremmo a sopravvivere in attesa della firma con l'Italia. Chi ottiene la residenza per gli investimenti nel settore industriale, commerciale o finanziario creerebbe decine o centinaia di posti di lavoro e pagherebbe imposte e tasse per altri milioni di euro.
La disoccupazione e la mobilità diminuirebbero notevolmente creando altra richezza e diminuendo le spese che lo stato sostiene per pagare la mobilità e i sussidi di disoccupazione. Perchè continuare ad osteggiare la necessaria apertura al mondo del nostro piccolo paese? Qui non si parla di residenze fiscali, ma si parla di residenze a chi viene a vivere e creare lavoro e a portare know how a San Marino. Le entrate del sistema coprirebbero notevolmente le uscite che dovremmo sostenere per la sanità, le pensioni e i vari servizi che i nuovi residenti utilizzerebbero.
Il nostro paese non è più appetibile e ha ragione chi dice che a San Marino non vuole più venire ad investire e a vivere nessuno, ma è anche vero che attualmennte le richieste di residenze qualificate sono 150, il Congresso ne ha esaminate 35 e ne ha passate all'esame della commissione esteri solo 4!
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