Sono passati circa tre anni dalla pubblicazione della legge di riforma della Pubblica Amministrazione. Un periodo sufficientemente lungo, secondo alcuni esponenti di Civico 10, per dare attuazione concreta e piena alla normativa del dicembre 2011. Come se il processo di cambiamento della Pubblica Amministrazione fosse un fatto meccanico e non un complesso percorso di riadattamento che coinvolge il piano culturale, formativo, organizzativo ed economico, che tocca sì le risorse materiali, ma soprattutto quelle umane e professionali.
Il Dipartimento per la Funzione Pubblica dalla sua attivazione si è adoperato in più direzioni per dare concretezza ed omogeneità ai disposti delle norme emanate nel 2011. Non si tratta infatti di prendere ad esame la sola legge 188/2011 , ma anche le precedenti n.159 e n. 160 dello stesso anno, che hanno voluto radicalmente riformare l’organizzazione e le modalità operative del servizio pubblico.
Da una parte quindi, la Funzione Pubblica ha iniziato a contattare tutti gli Uffici e servizi pubblici richiamando le norme emanate nel 2011 e il loro spirito, teso a rendere più efficiente la PA e ad ottimizzare l’uso delle risorse attraverso l’inserimento di tecnologie e procedure semplificative dei metodi di gestione documentale e di comunicazione interna ed esterna. Dall’altro ha dato chiare indicazioni, mediante proprie circolari, agli uffici sulle modalità di applicazione di dette norme, procedendo poi a una serie di verifiche sulla reale attuazione dei disposti normativi. Cosa che ha permesso di rilevare le cause delle inottemperanze e di intervenire per risolvere i problemi evidenziati.
In tal senso, è servito da modello anche l’indagine effettuata nel 2013 in alcuni uffici pubblici, che ha permesso di rilevare le principali cause di disservizio osservate dagli utenti e, nel contempo , di comprendere quali siano le prassi giudicate più pertinenti e soddisfacenti dall’utenza.
Lo spirito delle normative del 2011 era anche quello di smantellare il sistema di produzione di certificati cartacei da parte della P.A., interrompendo il circolo vizioso per cui l’amministrazione chiede all’utente di produrre certificati che sono emanati dalla stessa amministrazione. Nel luglio 2013 è stato altresì predisposto il piano triennale di informatizzazione che prevede lo sviluppo di piattaforme informatiche atte a collegare tra loro gli uffici per lo scambio di informazioni. Il piano è finalizzato appunto ad ottimizzare la gestione delle informazioni da parte della PA velocizzando le modalità di risposta ai cittadini.
Si tratta di interventi strutturali che richiedono tempi di attuazione non riducibili a pochi mesi. E presuppongono – spiega il Direttore della Funzione Pubblica, ing. Tassitano - una risposta soddisfacente da parte degli addetti nell’assumere nuove abitudini operative.
In parallelo al piano triennale di informatizzazione si è avviato il progetto di analisi dei processi negli uffici, che consentirà di affinare il piano informatico stabilendo le giuste priorità e le più pertinenti tipologie di intervento sulla base di reali esigenze e problematiche.
Si tratta quindi di interventi dinamici, non preconfezionati, che devono essere adattati a una struttura che non è nata ex novo con la legge del 2011, ma che deve essere riconvertita verso il raggiungimento degli obiettivi fissati da quella normativa.
La Funzione Pubblica sta portando avanti questi piani di intervento, pur nei vincoli di spesa posti al Bilancio, quindi con limitate risorse umane e professionali da dedicare a tali interventi.
Il processo è avviato, si tratta solo di seguirlo fino all’entrata a regime che poi dovrà proseguire il più autonomamente possibile.
“Siamo lieti – afferma il Direttore della Funzione Pubblica, Marco Tassitano – di poter rassicurare pubblicamente sia i dipendenti pubblici sia i cittadini/utenti circa le fasi di attuazioni della riforma PA. Il Dipartimento per la Funzione Pubblica è stato istituito quale strumento di gestione della amministrazione pubblica, ivi compresa la sua funzione di interlocutore in senso trasversale, all’interno della PA, che verso l’esterno con cittadini, aziende, ecc. Vorremmo quindi essere considerati come il primo centro preposto a raccogliere dall’utenza eventuali segnalazioni di disservizio, quali contributi costanti al miglioramento della PA, fuori da logiche politiche che spesso sembrano prevalere quando le segnalazioni di anomalie prendono la forma dell’attacco mediatico”.
Comunicato stampa Dipartimento Funzione Pubblica
Il Dipartimento per la Funzione Pubblica dalla sua attivazione si è adoperato in più direzioni per dare concretezza ed omogeneità ai disposti delle norme emanate nel 2011. Non si tratta infatti di prendere ad esame la sola legge 188/2011 , ma anche le precedenti n.159 e n. 160 dello stesso anno, che hanno voluto radicalmente riformare l’organizzazione e le modalità operative del servizio pubblico.
Da una parte quindi, la Funzione Pubblica ha iniziato a contattare tutti gli Uffici e servizi pubblici richiamando le norme emanate nel 2011 e il loro spirito, teso a rendere più efficiente la PA e ad ottimizzare l’uso delle risorse attraverso l’inserimento di tecnologie e procedure semplificative dei metodi di gestione documentale e di comunicazione interna ed esterna. Dall’altro ha dato chiare indicazioni, mediante proprie circolari, agli uffici sulle modalità di applicazione di dette norme, procedendo poi a una serie di verifiche sulla reale attuazione dei disposti normativi. Cosa che ha permesso di rilevare le cause delle inottemperanze e di intervenire per risolvere i problemi evidenziati.
In tal senso, è servito da modello anche l’indagine effettuata nel 2013 in alcuni uffici pubblici, che ha permesso di rilevare le principali cause di disservizio osservate dagli utenti e, nel contempo , di comprendere quali siano le prassi giudicate più pertinenti e soddisfacenti dall’utenza.
Lo spirito delle normative del 2011 era anche quello di smantellare il sistema di produzione di certificati cartacei da parte della P.A., interrompendo il circolo vizioso per cui l’amministrazione chiede all’utente di produrre certificati che sono emanati dalla stessa amministrazione. Nel luglio 2013 è stato altresì predisposto il piano triennale di informatizzazione che prevede lo sviluppo di piattaforme informatiche atte a collegare tra loro gli uffici per lo scambio di informazioni. Il piano è finalizzato appunto ad ottimizzare la gestione delle informazioni da parte della PA velocizzando le modalità di risposta ai cittadini.
Si tratta di interventi strutturali che richiedono tempi di attuazione non riducibili a pochi mesi. E presuppongono – spiega il Direttore della Funzione Pubblica, ing. Tassitano - una risposta soddisfacente da parte degli addetti nell’assumere nuove abitudini operative.
In parallelo al piano triennale di informatizzazione si è avviato il progetto di analisi dei processi negli uffici, che consentirà di affinare il piano informatico stabilendo le giuste priorità e le più pertinenti tipologie di intervento sulla base di reali esigenze e problematiche.
Si tratta quindi di interventi dinamici, non preconfezionati, che devono essere adattati a una struttura che non è nata ex novo con la legge del 2011, ma che deve essere riconvertita verso il raggiungimento degli obiettivi fissati da quella normativa.
La Funzione Pubblica sta portando avanti questi piani di intervento, pur nei vincoli di spesa posti al Bilancio, quindi con limitate risorse umane e professionali da dedicare a tali interventi.
Il processo è avviato, si tratta solo di seguirlo fino all’entrata a regime che poi dovrà proseguire il più autonomamente possibile.
“Siamo lieti – afferma il Direttore della Funzione Pubblica, Marco Tassitano – di poter rassicurare pubblicamente sia i dipendenti pubblici sia i cittadini/utenti circa le fasi di attuazioni della riforma PA. Il Dipartimento per la Funzione Pubblica è stato istituito quale strumento di gestione della amministrazione pubblica, ivi compresa la sua funzione di interlocutore in senso trasversale, all’interno della PA, che verso l’esterno con cittadini, aziende, ecc. Vorremmo quindi essere considerati come il primo centro preposto a raccogliere dall’utenza eventuali segnalazioni di disservizio, quali contributi costanti al miglioramento della PA, fuori da logiche politiche che spesso sembrano prevalere quando le segnalazioni di anomalie prendono la forma dell’attacco mediatico”.
Comunicato stampa Dipartimento Funzione Pubblica
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