In Egitto la tensione resta altissima dopo il golpe militare che ha deposto il presidente Morsi sostituendolo col presidente della Corte costituzionale Mansour. Appelli alla riconciliazione nazionale da parte del nuovo capo dello Stato e anche dall'esercito, che promette che non ci saranno misure arbitrarie o eccezionali contro gruppi politici. Ma i Fratelli Musulmani rifiutano ogni dialogo, oggi previste nuove manifestazioni a sostegno del destituito Morsi. Rischio di violenze dunque altissimo, le principali forze islamiche hanno chiesto ai loro sostenitori di manifestare in massa e per un venerdì del rifiuto contro il colpo di Stato militare. Anche l'opposizione si riunisce nella piazza Tahrir per un venerdì della difesa dei risultati della Rivoluzione. Il ministero dell'Interno ha detto che risponderà con fermezza a eventuali disordini. Intanto nel Sinai islamisti armati hanno attaccato postazioni dell'esercito uccidendo un soldato e ferendone due.
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