Sui lavori della Commissione Finanze, La Confederazione del Lavoro apprezza l’emendamento proposto dal Congresso di Stato, che prevede la sospensione della licenza per gli operatori che non abbiano pagato i contributi per almeno un anno, e comunque nel caso in cui il debito superi i 100.000 euro. "Una proposta che avevamo avanzato - scrive in una nota -, ma riteniamo che la misura necessiti di un’ulteriore incisività. Sebbene si possa discutere se un anno di contributi non versati rappresenti o meno un adeguato livello di allerta, va considerato che il debito viene iscritto a ruolo con un processo bimestrale, che avviene circa sei mesi dopo il mancato pagamento. Di fatto, ciò significa che quasi due anni dalla prima inadempienza sono troppo lunghi per intervenire.
Per la Csdl, se questa normativa fosse stata in vigore prima, avrebbe probabilmente limitato i danni e imposto la chiusura di attività problematiche, come nel caso del Ristorante Garden, già diversi anni fa. Rimane irrisolta la questione relativa alla gestione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori. "Non possiamo continuare a inseguire il datore di lavoro affinché apra le procedure per la mobilità. È necessario un sistema automatizzato che preveda l’accesso diretto degli interessati agli ammortizzatori, senza dover dipendere da iniziative individuali".
Un’altra problematica riguarda la trasparenza nei confronti dei lavoratori. Sebbene sia stato accolto un emendamento che prevede la trasmissione delle iscrizioni a ruolo al Consiglio per la Previdenza (di cui i sindacati sono parte), va detto che tale informazione è già disponibile. Il vero problema risiede nella mancanza di chiarezza su come possano essere utilizzati questi dati senza incorrere in violazioni della privacy. Dal 2018, infatti, non riceviamo più informazioni sui dipendenti delle imprese in questione, limitandoci a intervenire solo su specifico mandato individuale.
Pensiamo a uno scenario in cui gli uffici competenti sospendano la licenza di un’attività e i dipendenti non siano a conoscenza della situazione: sebbene in molti casi gli stipendi vengano regolarmente pagati, un simile avvenimento sarebbe un colpo improvviso e devastante per i lavoratori, con il rischio di compromettere irrimediabilmente il loro futuro professionale.
In conclusione la Csdl sottolinea la mancanza di un confronto adeguato con i sindacati sui recenti emendamenti al Progetto di Legge in discussione, nonostante le rassicurazioni del Governo prima dell’approvazione della Legge di Bilancio per il 2025.