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Elementari di Città, per il Governo l'accorpamento con Murata è "un'opportunità". I dubbi di cittadini ed insegnanti

Belluzzi, Tonnini e Canti spiegano le ragioni della scelta e annunciano l'avvio di un tavolo permanente per disegnare la scuola dei prossimi 15 anni

9 giu 2021
L'evento serale
L'evento serale

In difesa della prima scuola di San Marino sono scesi in campo insegnanti, ex alunni, genitori. Nello spiegare ai cittadini le ragioni della scelta, il Segretario all'Istruzione mette subito i puntini sulle i: “Non viene chiusa una scuola – precisa - ma vengono accorpati due plessi dello stesso Castello”. Andrea Belluzzi torna sul calo demografico e sul suo impatto su Città. Parlano i numeri: nel 2021 sono nati solo 6 bimbi, 17 nel 2020. A settembre, ad entrare in prima, saranno in 22.“Con pochi alunni – avverte - non si creano le dinamiche adeguate all'insegnamento”. Insomma, per il Governo l'accorpamento è la scelta migliore, guidata dalla qualità dell'istruzione.




“Saranno garantiti – assicura – trasporto scolastico e continuità con gli insegnanti”. Annuncia poi l'avvio di un tavolo permanente con dirigenti scolastici, consulenti e corpo docente, per disegnare la scuola dei prossimi 15 anni. Il plesso di Murata è stato scelto per agibilità, assenza di barriere, e per zone verdi più adeguate alle necessità dei bambini. Le esigenze dell'Istituto Musicale, che con i suoi 500 iscritti attende una sede da oltre 10 anni, era una questione diversa, ma “dalle due criticità - spiega il Segretario agli Interni – si è creata un'opportunità, e i percorsi si sono uniti”. Non c'è intenzione si spostare tutto dall'oggi al domani – assicura - ma agire con gradualità”.

All'accusa di un progressivo svuotamento del Castello, replica il Segretario al Territorio Canti: “Abbiamo fin da subito cercato di valorizzare il centro storico con un piano operativo – puntualizza - le sedi della Pam e dell'Università nel vecchio ufficio postale ne sono due esempi”. Spazio quindi alle domande del pubblico, sempre attento e in taluni casi critico. C'è chi parla di decisione sbagliata, di “errore strategico”. Diversi gli interrogativi: ci si chiede, ad esempio, se la mensa nell'edificio di Murata sarà sufficiente per tutti, alla luce di una pandemia non ancora sconfitta. Dubbi anche sugli adeguamenti per ospitare l'istituto musicale. Alla fine risulta chiaro che non si tornerà indietro. Trova spazio anche l'attacco all'avversario politico: “Abbiamo fatto una scelta”, dice Canti. Giusta o sbagliata ma l'abbiamo fatta, a differenza della precedente legislatura. Si possono proporre bei progetti come il polo scolastico di fonte dell'Ovo. Ma abbiamo 60 milioni per farlo? Occorre fare i conti con la realtà”.





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