I 337 seggi, pari al 52% dei voti che il partito del premier avrebbe ottenuto in base alla metà dello spoglio consentono all'Akp di formare per la terza volta consecutiva un governo monocolore. E' una vittoria amara quella di Erdogan che non ottiene la maggioranza necessaria per imporre riforme costituzionali senza referendum. Entrano infatti in Parlamento i nazionalisti dell'MHP che con il 13,3% riescono a superare la soglia di sbarramento del 10% per entrare in Aula con un proprio gruppo e potersi così opporre alla riforma della Costituzione voluta dal premier senza ricorrere a consultazioni popolari. La Turchia che ha votato per le elezioni parlamentari è un colosso con quasi 75 milioni di abitanti in bilico tra Europa e Medio Oriente, un'economia emergente che punta ad entrare tra le prime dieci al mondo e un partito islamico moderato sempre più conservatore che la guida da otto anni.
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