“Chiediamo una maggiore indipendenza, produttiva e distributiva, del comparto alimentare sammarinese vista la situazione di emergenza in atto”. Così Università Contadina, che lancia l'appello a forze politiche e cittadinanza per incentivare le produzioni locali. “Nella nostra Repubblica – scrivono – è possibile che la crisi coronavirus sia più pesante che in altri stati". "Agricoltori, allevatori, distributori, volontari e quanti altri - aggiungono - dovranno trovare uno schema organizzativo per potenziare, riconvertire aziende e terreni, creare risorse idriche, coltivare, raccogliere, avviare e stoccare produzioni agro alimentari così come determinarne le modalità distributive".
Condividiamo il fatto di incentivare il consumo di prodotti locali ma la visione di Università Contadina è troppo catastrofica, risponde il Consorzio Terre di San Marino. In questo momento di difficoltà il comparto agricolo del territorio è un settore certo e garantisce, ogni giorno, l'approvvigionamento dei nostri prodotti.
Nel servizio le interviste a Matteo Sèlleri (Università Contadina) e Lorenzo Canini (presidente dell'Associazione sammarinese produttori agricoli)