Dal 2007 è la peggiore crisi idrica della diga di Ridracoli, nata per fornire acqua ad un milione di persone della pianura e della riviera Romagnola. La pioggia manca da 4 mesi e oggi a Bologna si è riunito il tavolo regionale di coordinamento composto dalle direzioni Ambiente, Difesa del suolo e Sanità della Regione, Arpa, Romagna Acque, Hera, dalle Province di Forli’-Cesena, Ravenna e Rimini nella sede dell'agenzia della protezione civile.
"Dal 26 settembre abbiamo attivato uno stato di pre allarme - spiega il direttore dell'agenzia regionale Demetrio Egidi - in cui abbiamo fissato la soglia a 6 milioni di metri cubi di disponibilità".
Siamo a questi numeri, lunedì la diga ha toccato i 6 milioni.
Ci si mette il meteo che non fa ben sperare: l'arpa prevede le prossime piogge significative non prima di un mese. Per questo i tecnici hanno messo a punto una serie di interconnessioni tra gli acquedotti delle zone interessate per aumentare la disponibilità di acqua potabile.
Una risorsa vitale sono i pozzi della Valmarecchia e del cesenate dai quali è possibile prelevare 100mila metri cubi al giorno. Messe in campo tutte le forze si resta in equilibrio con 55mila metri cubi al giorno di consumi che tradotto in persone e rubinetti, significa 50mila utenze. Naturalmente l'invito è alla cittadinanza: consumare il meno possibile, scegliere la doccia con i suoi 25 litri al posto della vasca che ne accumula 130. Stesso monito per le attività industriali e commerciali.
Valentina Antonioli
"Dal 26 settembre abbiamo attivato uno stato di pre allarme - spiega il direttore dell'agenzia regionale Demetrio Egidi - in cui abbiamo fissato la soglia a 6 milioni di metri cubi di disponibilità".
Siamo a questi numeri, lunedì la diga ha toccato i 6 milioni.
Ci si mette il meteo che non fa ben sperare: l'arpa prevede le prossime piogge significative non prima di un mese. Per questo i tecnici hanno messo a punto una serie di interconnessioni tra gli acquedotti delle zone interessate per aumentare la disponibilità di acqua potabile.
Una risorsa vitale sono i pozzi della Valmarecchia e del cesenate dai quali è possibile prelevare 100mila metri cubi al giorno. Messe in campo tutte le forze si resta in equilibrio con 55mila metri cubi al giorno di consumi che tradotto in persone e rubinetti, significa 50mila utenze. Naturalmente l'invito è alla cittadinanza: consumare il meno possibile, scegliere la doccia con i suoi 25 litri al posto della vasca che ne accumula 130. Stesso monito per le attività industriali e commerciali.
Valentina Antonioli
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