E' scattata la fase di preallarme per la crisi idrica in Romagna. La Protezione civile regionale ha diramato un'allerta dopo aver verificato che nell'invaso di Ridracoli il volume è sceso a 5.927.407 mc, il livello è calato a 515,7 metri sul livello del mare, i prelievi dell'ultima settimana sono passati da 75.000 mc a 53.482 mc. La soglia del livello di preallarme corrisponde ad un volume di 6.000.000 mc ed un livello di 515,92 metri. Sulla base di questi dati, degli scenari meteorologici che prevedono precipitazioni al di sotto della media per le prossime due settimane e di quello che è stato concordato nella riunione di coordinamento tecnico regionale convocata dall'Agenzia regionale di Protezione Civile venerdì scorso è stato quidi attivato lo stato di preallarme nei territori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. La Protezione civile ha raccomandato la prosecuzione delle azioni indicate con l'attivazione della fase di attenzione fin dal 26 settembre: attivazione del tavolo tecnico regionale presso l'Agenzia Regionale di Protezione Civile; progressiva e ponderata diminuzione dei prelievi dall'invaso di Ridracoli attraverso la riduzione graduale della pressione in rete, la graduale attivazione dei prelievi dai pozzi, l'implementazione dell'interconnessione tra le reti idriche, l'attivazione dell'impianto di sollevamento sul fiume Bidente appena il livello e le portate del corso d'acqua lo consentiranno; messa in funzione dei potabilizzatori mobili con concessione provvisoria; predisposizione della campagna di informazione per il risparmio dell'acqua delle conseguenti misure di competenza degli enti locali; valutazione della eventuale necessità di deroghe ai parametri di potabilizzazione delle acque, con particolare riguardo ai cloriti ed al manganese. In base alla conclusioni del tavolo tecnico regionale attivato dall'Agenzia di Protezione Civile venerdì scorso sono state poi raccomandate altre azioni: attivazione da parte di Romagna Acque Spa di eventuali ulteriori fonti di approvvigionamento idrico; integrative all'uso di Ridracoli, previa richiesta di autorizzazione alle autorità competenti; ricognizione da parte di Hera delle utenze maggiormente idroesigenti, per concordare azioni di graduale riduzione dei consumi, salvaguardando comunque la continuità dei processi produttivi. “ Una situazione che seguiamo con attenzione – dice il Direttore dell’ Azienda dei Servizi di San Marino, Emanuele Valli – ma nel nostro territorio non c’è emergenza. Le riserve sono sufficienti”.
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