"Avevamo conquistato l'iPhone e adesso ci dicono che dobbiamo tornare ad usare il telefono a gettoni”: così Lucia Bongarzoni - coordinatrice della Conferenza Donne - si sfoga in una lettera pubblica, circa il mancato rispetto delle quote rosa nelle candidature PD in Emilia Romagna, scesa a 38.77%: sotto la proporzione fissata dalla legge in 40 e 60. Un bel passo indietro, secondo la coordinatrice, rispetto al 48% presente in parlamento nelle passate elezioni politiche.
"Il Partito Democratico, in Emilia-Romagna, candiderà, all'uninominale alla Camera, appena 4 donne su 17 collegi, di cui solo 2 emiliano romagnole e solo 1 in un collegio sicuro - lamenta la Bongarzoni - Mi sono arresa al fatto che su 49 candidati 19 sono donne e di queste solo 13 sono espressione dei territori ( il 26.53% ) di cui, la metà, in posizioni traballanti se non addirittura ineleggibili". "Non sarei onesta nel sostenere che il PD abbia espresso la squadra migliore possibile - conclude - Il PD, invece, è stato capace, in una notte, di dissipare tutto il nostro lavoro ed il lavoro delle nostre parlamentari".
"Il Partito Democratico, in Emilia-Romagna, candiderà, all'uninominale alla Camera, appena 4 donne su 17 collegi, di cui solo 2 emiliano romagnole e solo 1 in un collegio sicuro - lamenta la Bongarzoni - Mi sono arresa al fatto che su 49 candidati 19 sono donne e di queste solo 13 sono espressione dei territori ( il 26.53% ) di cui, la metà, in posizioni traballanti se non addirittura ineleggibili". "Non sarei onesta nel sostenere che il PD abbia espresso la squadra migliore possibile - conclude - Il PD, invece, è stato capace, in una notte, di dissipare tutto il nostro lavoro ed il lavoro delle nostre parlamentari".
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