Sale ulteriormente la tensione internazionale dopo il fallito golpe di Ankara. Il presidente turco, lancia accuse pesanti in una intervista alla TV Al Jazeera dove dichiara di “non escludere il coinvolgimento di Paesi stranieri”. Erdogan riconosce che in questi giorni ci sono stati molti arresti ma afferma “non abbiamo ancora finito”. Pur sostenendo la volontà del suo paese di restare nel sistema della democrazia parlamentare, parlando alla Nazione annuncia lo "Stato d'emergenza per tre mesi" e questo significa il conferimento del potere assoluto al governo e allo stesso Presidente che non esclude la reintroduzione della pena di morte e critica duramente l'Unione Europea che ha ripetutamente ricordato che un paese in cui è prevista la pena di morte non può entrare nella UE: “Per 53 anni - ha dichiarato Erdogan - abbiamo bussato alla porte dell'Unione europea e ci hanno lasciato fuori, mentre altri entravano. Se il popolo decide per la pena di morte, e il Parlamento la vota, io la approverò”. Al ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault, manda a dire: “Pensi agli affari suoi” Dura Angela Merkel che definisce le purghe turche: “Misure che si fanno beffe dello stato di diritto”. Intanto fa scalpore il gesto del calciatore tedesco Mario Gomez che lascia il Besiktas di Istanbul: “La spiegazione – ha dichiarato - è unicamente legata alla situazione politica, non esistono ragioni di carattere sportivo o altro. E' solo frutto dei terribili avvenimenti degli ultimi giorni".
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