Doveva essere quasi una passeggiata, ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Un nuovo episodio preoccupante in sala operatoria, questa volta a farne le spese è stato un paziente sottoposto ad un intervento chirurgico, teoricamente banale ma che per lui si è tramutato in un vero e proprio incubo, in quello che ricorderà come il giorno più lungo della sua vita, anche se si trovava in stato di incoscienza per via dell’anestesia. Era entrato nel reparto di chirurgia per l’asportazione di un semplice calcolo renale. Entrato in sala operatoria dopo tutte le procedure di rito è stato addormentato per procedere all’intervento: ed è qui che qualcosa non ha funzionato, forse quel bisturi ha sconfinato rispetto al punto dove doveva agire. Di fatto per l’uomo sono insorte immediatamente delle complicazioni, così preoccupanti da dover richiedere l’intervento di un chirurgo esterno per riparare al danno. Il medico è partito di gran corsa da Rimini per raggiungere l’ospedale di San Marino dove, nel frattempo, l’uomo veniva tenuto in sala operatoria, presumibilmente ancora sotto anestesia. Sotto i ferri doveva restare appena mezz’ora, secondo il programma, e secondo quanto gli avevano detto, invece da quella sala è uscito dieci ore più tardi, con comprensibile grande apprensione dei famigliari che attendevano di fronte alla porta del blocco chirurgico.
Immediata la reazione della Segreteria alla sanità, che ha chiesto di istituire una commissione che faccia luce sull’accaduto, che apra un’inchiesta e che allarghi la sua indagine anche ai fatti precedenti. Si chiede di conoscere tutti i dati sulle complicazioni chirurgiche, quanti pazienti sono stati dirottati in ospedali fuori confine, quale l’incidenza economica di questo sui bilanci della sanità, quali i rischi che gli utenti sammarinesi hanno corso. Stando alle indiscrezioni subito è partita la sospensione cautelativa del medico che ha compiuto l’intervento chirurgico, non potrà entrare in sala operatoria fino a quando non saranno chiarite le sue eventuali responsabilità, non si sia cioè stabilito se quanto accaduto si poteva evitare. La lettera sarebbe partita in mattinata.
Un nuovo episodio che supponiamo rafforzi la volontà che già trapelava dal Congresso di Stato, di mettere mano ad una situazione difficile, ad una condizione vissuta dagli utenti come una scarsa garanzia e tutela della loro salute, anche se, come dichiarato più volte, ci sono servizi di eccellenza condotti con professionalità e competenza, ma la chirurgia, e gli episodi lo dimostrano, vive un momento di sofferenza per il quale appare assolutamente necessario un intervento risolutivo.
Immediata la reazione della Segreteria alla sanità, che ha chiesto di istituire una commissione che faccia luce sull’accaduto, che apra un’inchiesta e che allarghi la sua indagine anche ai fatti precedenti. Si chiede di conoscere tutti i dati sulle complicazioni chirurgiche, quanti pazienti sono stati dirottati in ospedali fuori confine, quale l’incidenza economica di questo sui bilanci della sanità, quali i rischi che gli utenti sammarinesi hanno corso. Stando alle indiscrezioni subito è partita la sospensione cautelativa del medico che ha compiuto l’intervento chirurgico, non potrà entrare in sala operatoria fino a quando non saranno chiarite le sue eventuali responsabilità, non si sia cioè stabilito se quanto accaduto si poteva evitare. La lettera sarebbe partita in mattinata.
Un nuovo episodio che supponiamo rafforzi la volontà che già trapelava dal Congresso di Stato, di mettere mano ad una situazione difficile, ad una condizione vissuta dagli utenti come una scarsa garanzia e tutela della loro salute, anche se, come dichiarato più volte, ci sono servizi di eccellenza condotti con professionalità e competenza, ma la chirurgia, e gli episodi lo dimostrano, vive un momento di sofferenza per il quale appare assolutamente necessario un intervento risolutivo.
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