A dispetto degli annunci del cessate il fuoco, l'esercito di Gheddafi continua ad attaccare le città ribelli: non solo Zenten ma soprattutto Misurata, dove i cannoni del colonnello hanno provocato una strage: il bilancio parla di almeno 40 morti fra cui quattro bambini, il più grande di appena 13 anni. Questa mattina un cacciabombardiere americano è precipitato per un'avaria: i due piloti sono stati recuperati e portati in salvo dai ribelli libici. E mentre sul campo proseguono i combattimenti, nei palazzi d’Europa si discute sulla leadership della coalizione. Ruolo guida alla Nato, ha ribadito il presidente italiano, ricordando che l’intervento in corso, al quale l'Italia partecipa a pieno titolo, si fonda sulle prescrizioni delle Nazioni Unite che vogliono garantire risposte anche militari ad ogni violazione o minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. Di tutt’altro parere il suo collega parigino. Nei prossimi giorni l'alleanza è pronta a venire in sostegno della coalizione, ma il coordinamento viene al momento escluso. A quest'ultimo si è accodato il titolare della diplomazia spagnola sostenendo che, per il momento, tenendo conto che c'è già una coalizione internazionale formata non solo da paesi europei e membri della Nato, ma anche da paesi arabi, sembra che il sentimento prevalente è che la coalizione continui. Per Frattini la richiesta italiana di passare il comando delle operazioni sulla Libia alla Nato, é una questione di serietà, una questione altamente politica. Non possiamo immaginare - ha detto il ministro degli esteri italiano - che ci siano comandi separati da ciascuno dei quali dipendano alcune scelte. Quanto alle minacce di Gheddafi Frattini ha detto: gli italiani possono stare tranquilli.
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