Provocatorie cartoline in formato gigante di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, ribattezzate 'Saluti da Rimini', da oggi sono esposte in alcuni luoghi simbolo della città. Cattelan e Ferrari hanno selezionato otto scatti dall'archivio della rivista d'arte Toiletpaper "che catturano i significati simbolici di Rimini". Sui social network se ne discute già ampiamente - il pubblico si divide tra favorevoli e contrari - e l'iniziativa ha sollevato le critiche dei partiti di opposizione.
Rimini "non ha scelto Cattelan né Cattelan ha chiesto a Rimini. Ci siamo trovati, forse grazie alla curiosità e al coraggio reciproco". Così il sindaco della città romagnola, Andrea Gnassi, commenta - in una lunga nota - l'esposizione, nei luoghi simbolo cittadini, della provocatorie cartoline dell'artista veneto. Oggi, osserva, "nel mondo si parlerà di Rimini, e Rimini stessa dibatterà sul linguaggio dell'arte, sulla irruzione dell'arte contemporanea nella storia della città, nella sua carne viva". A giudizio del primo cittadino, "in un momento storico in cui la città cambia, Rimini ha incrociato il più discusso e controverso degli artisti mondiali che ha puntato il suo sguardo verso una città dalle mille interpretazioni e contraddizioni. Cattelan ha percepito il cambiamento di Rimini e per questo e in questo senso 'l'ha scelta'. La forza dell'arte - aggiunge Gnassi - è che consente ad ogni testa, ad ogni occhio, ad ogni cuore, insomma ad ognuno di noi di interpretare l'opera stessa, di interpretare l'opera ed il contesto che la ospita. In definitiva ognuno di noi ha un suo angolo di lettura". Quindi, argomenta il sindaco, "in questo senso chi sta a Rimini oggi è fortunato: perché nel mondo si parlerà di Rimini, e Rimini stessa dibatterà sul linguaggio dell'arte, sulla irruzione dell'arte contemporanea nella storia della città, nella sua carne viva. Si discuterà d'arte nel mondo e in Italia grazie a Rimini. In un'Italia in cui si dibatte solo di calciomercato e rancori - chiosa - si discuterà di cultura e della sua potenza, con la leggerezza di un altro simbolo, questo tutto balneare, riminese: una cartolina".
Rimini "non ha scelto Cattelan né Cattelan ha chiesto a Rimini. Ci siamo trovati, forse grazie alla curiosità e al coraggio reciproco". Così il sindaco della città romagnola, Andrea Gnassi, commenta - in una lunga nota - l'esposizione, nei luoghi simbolo cittadini, della provocatorie cartoline dell'artista veneto. Oggi, osserva, "nel mondo si parlerà di Rimini, e Rimini stessa dibatterà sul linguaggio dell'arte, sulla irruzione dell'arte contemporanea nella storia della città, nella sua carne viva". A giudizio del primo cittadino, "in un momento storico in cui la città cambia, Rimini ha incrociato il più discusso e controverso degli artisti mondiali che ha puntato il suo sguardo verso una città dalle mille interpretazioni e contraddizioni. Cattelan ha percepito il cambiamento di Rimini e per questo e in questo senso 'l'ha scelta'. La forza dell'arte - aggiunge Gnassi - è che consente ad ogni testa, ad ogni occhio, ad ogni cuore, insomma ad ognuno di noi di interpretare l'opera stessa, di interpretare l'opera ed il contesto che la ospita. In definitiva ognuno di noi ha un suo angolo di lettura". Quindi, argomenta il sindaco, "in questo senso chi sta a Rimini oggi è fortunato: perché nel mondo si parlerà di Rimini, e Rimini stessa dibatterà sul linguaggio dell'arte, sulla irruzione dell'arte contemporanea nella storia della città, nella sua carne viva. Si discuterà d'arte nel mondo e in Italia grazie a Rimini. In un'Italia in cui si dibatte solo di calciomercato e rancori - chiosa - si discuterà di cultura e della sua potenza, con la leggerezza di un altro simbolo, questo tutto balneare, riminese: una cartolina".
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