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Falsi scarponcini Timberland passavano da San Marino. Sequestrati dalla GdF di Sondrio

19 ott 2011
Falsi scarponcini Timberland passavano da San Marino. Sequestrati dalla GdF di Sondrio
Falsi scarponcini Timberland passavano da San Marino. Sequestrati dalla GdF di Sondrio
La Guardia di Finanza di Sondrio ha sequestrato 26mila paia di scarponcini Timberland contraffatti, per un valore di circa 5 milioni di euro. La merce, prima di essere commercializzata in Italia, passava da una società di San Marino. Un’operazione che parte circa un anno fa, quando in alcuni negozi di Livigno sono stati sequestrati i primi scarponcini Timberland made in China. Modelli contraffatti, del tutto simili agli originali, destinati ai negozi di “tendenza”. 29 i depositi e negozi perquisiti in diverse regioni italiane, 26mila le paia sequestrate, 9 persone denunciate a piede libero con l’accusa di frode fiscale, contrabbando e commercializzazione di merce contraffatta. Valore complessivo: 5 milioni di euro. Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, che ha ripercorso i flussi finanziari legati alle forniture, la merce veniva commissionata in Cina da un’azienda italiana, e successivamente fatta passare da una società di San Marino, la Disac, per assicurare un ulteriore risparmio fiscale. Dal Titano, sempre secondo le fiamme gialle, gli scarponcini venivano rivenduti ad una società cartiera italiana ma di fatto erano destinati al distributore di Manerbio, in provincia di Brescia. “Nessuna triangolazione e nessuna contraffazione” spiega il legale della Disac, Stefano Brandina, che definisce la questione già chiusa da tempo con la Timberland con un’intesa transativa che ha dato atto della piena buonafede. Brandina precisa che l’azienda ha acquistato la merce convinta fosse originale e che due perizie di autorevoli esperti di prodotto ne hanno confermato l’autenticità. “In questa vicenda – commenta – in realtà la parte lesa siamo noi”.

Sergio Barducci

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