Il futuro della Pubblica Amministrazione si chiama riforma, necessaria e condivisa dai lavoratori, capace di modernizzare l’apparato istituzionale fino a renderlo più funzionale e adeguato alle esigenze dello Stato. E’ il primo punto nella mozione conclusiva del Congresso della Federazione Pubblico Impiego della CDLS che prosegue: i termini della modernizzazione devono mantenere distinto l’ambito politico da quello amministrativo, viaggiare nei parametri di una politica del contenimento dei costi senza compromettere la qualità del servizio evitando anche di riversare sui dipendenti le disfunzioni organizzative. La mozione inoltre chiede un Piano Sanitario Nazionale con percorsi formativi per gli operatori e una Carta dei Servizi della Sanità. E poi la scuola. Anche in questo caso il futuro è nella riforma, delineando i contenuti culturali in base alla verifica di quanto già fatto e con la massima chiarezza sul sistema scolastico e formativo che si intende definire. Massima vigilanza sullo Stato sociale e sui tentativi di privatizzazione, che nella mozione vengono definiti indiscriminati e confusi, e pressing sul Governo affinché indichi quali servizi devono rimanere pubblici e quali possono invece essere gestiti dal privato, il tutto in una cornice di regole chiare per garantire standard di qualità certificati attraverso aggiornamenti e formazione dei dipendenti pubblici con obiettivi per singoli uffici e servizi. Il congresso inoltre chiede di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro, di dare piena attuazione alla legge del ‘98 e indica nella elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza uno dei passaggi basilari per garantire l’applicazione della legge. Infine l’Assemblea ha eletto i 25 membri del Consiglio Direttivo - con Stefano Zonzini che ha ottenuto 95 preferenze, il massimo dei voti - chiamati già venerdì a scegliere i 7 componenti la Segreteria.
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