Una nonnina napoletana, imparentata con il clan Di Lauro, procurava la cocaina che nuora e nipote piazzavano a decine di consumatori del riminese. Anna Mondariello, 73 anni, è stata arrestata dagli agenti della squadra mobile di Rimini nell’abitazione di Riccione occupata dalla nuora Silvana Petrone 41 anni e dal nipote Luigi Cacace di 21. Nella stessa casa, lo scorso marzo, era stata bloccata anche Sandra Siciliano, 37 anni di Napoli, affiliata del clan Di Lauro, destinataria di un ordine di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata condotta dagli investigatori nelle giornata di ieri ed è arrivata al termine di una indagine iniziata a gennaio, coordinata dalla direzione centrale antidroga e anticrimine e dal servizio centrale operativo della polizia di Stato. 8 complessivamente le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Rimini Lucio Ardirò su richiesta del pm Marino Cerioni. Al momento solo una non è stata eseguita. In cella sono finiti anche il napoletano Giovanni Saccone, 19 anni, il riminese Giorgio Borghini, 56 anni, personaggio storico del mondo dello spaccio romagnolo, Alessandro Uccini, 21 anni, di Nardò in provincia di Lecce, anche lui conosciuto dalle forze dell’ordine riminesi come i componenti della famiglia Cacace. A Napoli è invece stato catturato il 25enne Salvatore Bove. Nel corso dell’indagine denominata “Mini Minor” per il modello dell’auto usata da Luigi Cacace per gli spostamenti, è stata installata una telecamera nascosta nell’appartamento che ha permesso di riprendere decine di vendite di cocaina a clienti in molti casi identificati. Tra questi ci sarebbero anche diversi professionisti e molti imprenditori del riminese. La droga infatti veniva spacciata soprattutto all’interno dell’appartamento per un quantitativo di 150-200 grammi a settimana. Una decina di perquisizioni esequite tra Rimini, Riccione e Napoli. Alla nonna napoletana, data l’età, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Riproduzione riservata ©