Il silenzio rotto solo dal rumore dei passi. Dopo le polemiche, le accuse, le preghiere, davanti alla morte si resta in silenzio. Per ricordare Evaristo Fabbrucci, travolto da 300 chili di ferro alla Titan Call, c’erano i rappresentanti del sindacato e della politica, c’era l’orgoglio operaio ma pochi compagni di lavoro e di fabbrica, poca di quella gente comune che dovrebbe testimoniare l’indignazione di un Paese davanti ad una fine assurda. Fabbrucci stava caricando del materiale ferroso con un ponte quando, improvvisamente, il cavo si è spezzato. Le sue condizioni sono apparse subito disperate. Poi si è scoperto che lavorava in nero, in una azienda che aveva da poco ridotto il personale.
Sonia Tura
Sonia Tura
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