Dopo la neve, l’acqua. Un immenso serbatoio di acqua che incombe sulle nostre pianure. La nevicata che ha colpito tutta l’Emilia-Romagna è stata da record: 3 metri quella caduta in montagna, 50 centimetri in collina e pianura. E ora il rialzo delle temperature di almeno 5 gradi - con punte fino agli 11 gradi in questo week-end – fa scattare l’allarme alluvione. E lo lancia proprio il Consorzio di bonifica emiliano romagnolo, impegnato a monitorare i bacini dei fiumi Enza, Crostolo, Secchia, soprattutto il Po.
Sono già 50 milioni i metri cubi di acqua accumulati. Fiumi già in piena: gli alvei potrebbero non riuscire a ricevere tutta l’acqua in arrivo dallo scioglimento della nevi montane e appenniniche. E’ poi vero allarme per la bassa bolognese con un rete idrologica già al limite della sua capacità: è quella del Reno. In piena permanente da oltre due mesi, in queste ore si è sfiorata l’alluvione e sono state attivate macchine idrauliche per mettere in sicurezza i tanti comuni che si affacciano sul letto.
Annamaria Sirotti
Sono già 50 milioni i metri cubi di acqua accumulati. Fiumi già in piena: gli alvei potrebbero non riuscire a ricevere tutta l’acqua in arrivo dallo scioglimento della nevi montane e appenniniche. E’ poi vero allarme per la bassa bolognese con un rete idrologica già al limite della sua capacità: è quella del Reno. In piena permanente da oltre due mesi, in queste ore si è sfiorata l’alluvione e sono state attivate macchine idrauliche per mettere in sicurezza i tanti comuni che si affacciano sul letto.
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