Il fondo straordinario di solidarietà che doveva dare risposte immediate ai casi più difficili è muto da oltre due mesi. Un'estate di silenzio per un problema tecnico: due dei tre membri del comitato gestore si sono dimessi. Giovanni Giardi, rimasto solo, non ha potuto far altro che segnalare la situazione ed aspettare. Un'attesa faticosa, ma che potrebbe finire presto. Il Segretario al lavoro conferma: martedì prossimo il Congresso nominerà due sostituti. Uno è espressione del volontariato, l'altro è rappresentante della Pa e avrà il compito – come il suo predecessore - di far applicare con rigore i vincoli imposti dalla legge. Vincoli che spesso non coincidono con le ragioni del cuore. Difficile, per chi proviene dal mondo della solidarietà, rispettare rigidi paletti. Alcune situazioni rimangono pur sempre critiche anche se non rispettano i requisiti richiesti. Giardi non nasconde di voler riunire il nuovo comitato non solo per esaminare le domande giacenti ( diversi sammarinesi attendono ancora una risposta) ma per parlare anche della norma e di come renderla più flessibile rispetto ai casi da affrontare. Iro Belluzzi si dice aperto al confronto e disponibile a portare all'attenzione del Governo le criticità evidenziate. In cinque mesi sono arrivate circa 70 richieste. Ad una ventina è stato detto sì. Fatta eccezione per chi ci ha provato senza averne diritto, la maggior parte di coloro a cui è stato negato l'accesso al fondo ha difficoltà reali, ed è meritevole di attenzione. L'intenzione dell'Esecutivo è quello di rimettere mano a tutti gli strumenti a sostegno dei cittadini in difficoltà; un gruppo di lavoro sta già lavorando alla riforma degli ammortizzatori sociali.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©