La chiamano “casa elettrica”, cioè l'abitazione indipendente da combustibili fossili. Un nuovo modo di vivere in cui rientrano i pannelli solari da installare sul tetto del proprio edificio. Ma quanto costa il fotovoltaico? Un impianto-tipo per i fabbisogni di una famiglia di quattro persone si aggira sui 4,5 kilowatt di potenza, per 25 metri quadri di pannelli. Costo: circa 8.500 euro.
In un anno, si produrranno circa 5.500 kilowattora. I vantaggi del fotovoltaico, secondo i sostenitori di questa tecnologia, sono, oltre al fattore ambientale, anche il risparmio. Ad esempio: ipotizzando un costo di 19 centesimi di euro per kilowattora, in un anno si eviterà di sborsare 1.045 euro di bolletta, dato che la produzione è avvenuta 'in casa'.
Tutta la corrente generata e non usata andrà ad alimentare la rete pubblica. Questo farà sviluppare all'utente un credito energetico che si potrà riutilizzare in caso di necessità, per esempio di notte.
Con il fotovoltaico a distanza, invece, chi non può montare i pannelli potrà farlo su un altro immobile su cui si ha diritto di superficie. Tutta l'energia andrà in credito energetico e la famiglia avrà diritto di usare, tra le mura domestiche, la corrispondente quantità.
Per i nuovi impianti, lo Stato prevede meccanismi di incentivazione illustrati dal decreto delegato 51/2017. Tra le diverse forme di supporto, anche contributi a fondo perduto, detrazione d'imposta e spese deducibili. L'Autorità per l'Energia ricorda che i cittadini interessati possono rivolgersi allo Sportello Energia di Città.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Luciano Zanotti, presidente Associazione Energia Rinnovabile
In un anno, si produrranno circa 5.500 kilowattora. I vantaggi del fotovoltaico, secondo i sostenitori di questa tecnologia, sono, oltre al fattore ambientale, anche il risparmio. Ad esempio: ipotizzando un costo di 19 centesimi di euro per kilowattora, in un anno si eviterà di sborsare 1.045 euro di bolletta, dato che la produzione è avvenuta 'in casa'.
Tutta la corrente generata e non usata andrà ad alimentare la rete pubblica. Questo farà sviluppare all'utente un credito energetico che si potrà riutilizzare in caso di necessità, per esempio di notte.
Con il fotovoltaico a distanza, invece, chi non può montare i pannelli potrà farlo su un altro immobile su cui si ha diritto di superficie. Tutta l'energia andrà in credito energetico e la famiglia avrà diritto di usare, tra le mura domestiche, la corrispondente quantità.
Per i nuovi impianti, lo Stato prevede meccanismi di incentivazione illustrati dal decreto delegato 51/2017. Tra le diverse forme di supporto, anche contributi a fondo perduto, detrazione d'imposta e spese deducibili. L'Autorità per l'Energia ricorda che i cittadini interessati possono rivolgersi allo Sportello Energia di Città.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Luciano Zanotti, presidente Associazione Energia Rinnovabile
Riproduzione riservata ©
