Sono almeno 3 le società sammarinesi implicate nella frode scoperta dalle Fiamme Gialle di Ferrara. Molte triangolazioni per evadere l’Iva sono passate dal Titano, confermano gli inquirenti, che però non hanno individuato conti correnti, oltre a quelli italiani, aperti presso istituti bancari sammarinesi. Per la maxi truffa sono finiti in manette due imprenditori ferraresi, Giuseppe Chiarolla e Luigi Castellani, accusati di aver architettato uno spregiudicato sistema di frode col commercio dei telefonini. E’ stato il tenore di vita ostentato, di gran lunga superiore alle sue reali possibilità economiche, ad insospettire il nucleo di polizia tributaria, che ha controllato a lungo i movimenti di Chiarolla, scoprendo beni mobili e immobili di gran valore come barche, ville con piscina, automobili sportive e di lusso: e la Guardia di Finanza ha anche scoperto che due auto erano intestate ad una società sammarinese che le aveva date in leasing. Non è escluso che, per saperne di più, la Procura della Repubblica di Ferrara decida di inviare una rogatoria alla magistratura sammarinese.
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